sabato 28 febbraio 2009
Tutti insieme, appassionatamente...
I Popolari di Giuditta si alleano con De Mita
da Irpinianews del 27.2.09
Nessun passaggio ma, più semplicemente, un ritorno a casa. In questa frase si riassume l’incontro che nel pomeriggio di ieri ha visto protagonista il movimento de ‘I Popolari’ di Pasquale Giuditta riunitosi in conferenza stampa presso la sede di via De Conciliis ad Avellino. Nel corso del vertice è stata ufficializzata l’adesione al progetto politico di ricostruzione del centro: “Oggi annunciamo l’adesione del nostro giovane movimento alla Costituente di Centro. – ha riferito il sindaco di Summonte – La nostra scelta è naturale conseguenza della unione di intenti e della cultura politica Costituente” (Continua).
giovedì 26 febbraio 2009
Napoli, chiuse indagini su Mastella: Per l'ex ministro sette ipotesi di reato
Da "Il Mattino" del 25.2.09
La prima accusa ipotizzata è di concussione in concorso con il consuocero Carlo Camilleri, esponente campano del partito, e gli ex assessori regionali Luigi Nocera e Andrea Abbamonte per aver costretto, secondo i pm il presidente della Regione Antonio Bassolino ad assicurare la nomina a commissario dell'Area di sviluppo industriale di una persona designata da Mastella.
Un altro episodio di presunta concussione si riferisce ai tentativi di costringere il dirigente di una Asl a concedere appalti, posti di lavoro e incarichi dirigenziali a appartenenti all'Udeur: per tale vicenda risultano indagati Mastella, la Lonardo (unico capo di imputazione contestato al presidente del consiglio regionale), il capogruppo regionale Udeur Fernando Errico, il consulente legale della Lonardo, Felice Casucci, il consigliere regionale Nicola Ferraro e l'assessore Abbamonte.
Abuso di ufficio e rivelazione di segreto di ufficio: l'accusa è contestata a Mastella, Ugo Di Maio, presidente di sezione del Tarr Campania, e a due presunti istigatori, Francesco Trusio e Vincenzo Lucariello. L'accusa si riferisce a un presunto interesse per un ricorso al Tar. Mastella è inoltre indagato per due presunti abusi di ufficio per presunte irregolarità a vantaggio di una Comunità montana. Il leader dell'Udeur è inoltre accusato di concussione per la nomina di un esponente locale del partito ad assessore ai lavori pubblici del comune di Cerreto Sannita.
martedì 24 febbraio 2009
La prima Centrale Nucleare ad Arcore?
Nucleare: "La prima centrale nel 2020"
di MARCO PATUCCHI
da "Repubblica" del 24 febbraio 2008
Quattro centrali. La prima accesa nel 2020 e le altre tre a seguire. Ognuna con una potenza di 1600 megawatt, per un totale di 6400 Mw : vale a dire il 25 per cento dei consumi di energia nel nostro Paese.
La rotta che riporta il nucleare in Italia è tracciata nei tre documenti che verranno siglati oggi durante il vertice italo-francese di Roma: l'accordo intergovernativo predisposto per le firme del premier Silvio Berlusconi e del presidente Nicolas Sarkozy, e i due memorandum of understanding che saranno sottoscritti da Enel e Edf .(Continua)
giovedì 19 febbraio 2009
Consentitemi questa piccola divagazione...
Il Vesuvio imbiancato
(clicca qui per vedere l'intera sequenza fotografica)
da "Repubblica" del 19.2.09
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da "Repubblica" del 19.2.09
mercoledì 18 febbraio 2009
martedì 17 febbraio 2009
Il centrodestra conquista la Sardegna. Cappellacci nuovo presidente. Soru ko
Dal "Corriere della Sera" del 16.2.09
CAGLIARI - Il centrodestra strappa la Sardegna allo schieramento avversario e Ugo Cappellacci diventa il nuovo governatore, scalzando Renato Soru che nel 2004 vinse con il 50,13%. Il dato pressoché (1632 su 1812 le sezioni scrutinate) arriva intorno alle 6 e mezza del mattino - 15 ore dopo la chiusura dei seggi - e assegna a Cappellacci il 51,87% dei consensi, mentre il presidente uscente si ferma al 42,93, un distacco di 9 punti che pesa come un ko. Irrompe un inedito «partito», quello dell schede nulle che diventano la terza forza della Sardegna: sono quasi 15.000, a cui si aggiungono le schede annullate volontariamente dall'elettore (circa 3300) e quelle bianche (più di 5000).
sabato 14 febbraio 2009
Europee, Mastella candidato PdL
Da Repubblica del 14.2.09
Il comunicato. Il Popolo della Libertà e l'Udeur fanno sapere in un comunicato congiunto di aver sottoscritto un'intesa strategica "che parte dalle prossime elezioni comunali e provinciali che si terranno a giugno, per proseguire poi in un cammino fatto di programmi e scelte condivise, con l'obiettivo di imprimere, nel solco di una rinnovata cultura bipolare, una svolta vera alle imminenti consultazioni elettorali" (...). "La stessa collocazione all'interno del Ppe comporta la candidatura del segretario dell'Udeur Clemente Mastella alle prossime elezioni europee, nelle liste del Pdl". "Oggi - conclude il comunicato - si apre una rinnovata stagione politica, foriera di importanti novità, che ricadranno positivamente sui cittadini della Campania".
L'orgia del potere
di Marco Damilano
da "L'Espresso" del 13.2.09
Quindici anni fa Berlusconi era solo un outsider senza nessuna dimestichezza con i delicati meccanismi dello Stato. Oggi Berlusconi è un leader potente come nessun altro negli ultimi sessant'anni. Governa con una maggioranza docile a ogni volere, a colpi di fiducia: l'ultimo al Senato, sul decreto milleproroghe, pochi minuti dopo la discussione sul testamento biologico. E con l'opposizione del Pd incerta e divisa a ogni passaggio. Perfino in Mediaset torna a dettare la linea, eliminando le tradizionali foglie di fico professionali e politiche che nel corso dei decenni hanno garantito il volto pluralista della televisione berlusconiana: la sera del 9 febbraio, mentre a Udine si era appena consumata la fine di Eluana, i vertici Mediaset hanno preso atto delle dimissioni di Enrico Mentana dalla direzione editoriale e hanno sospeso 'Matrix'. Uno strappo clamoroso con il primo direttore del Tg5, commentato gelidamente dal premier: "Meglio così, non voglio una primadonna, meglio liberarci di chi non capisce le nostre esigenze". Largo a Maurizio Belpietro, Emilio Fede, Clemente Mimun, Giorgio Mulè, che le esigenze del premier le conoscono alla perfezione. E nella fascia oraria di seconda serata lasciata libera da 'Matrix' resterà su RaiUno senza più concorrenza, in beata solitudine, il sempre affidabile (per il premier) Bruno Vespa (Leggi l'articolo).
da "L'Espresso" del 13.2.09
Quindici anni fa Berlusconi era solo un outsider senza nessuna dimestichezza con i delicati meccanismi dello Stato. Oggi Berlusconi è un leader potente come nessun altro negli ultimi sessant'anni. Governa con una maggioranza docile a ogni volere, a colpi di fiducia: l'ultimo al Senato, sul decreto milleproroghe, pochi minuti dopo la discussione sul testamento biologico. E con l'opposizione del Pd incerta e divisa a ogni passaggio. Perfino in Mediaset torna a dettare la linea, eliminando le tradizionali foglie di fico professionali e politiche che nel corso dei decenni hanno garantito il volto pluralista della televisione berlusconiana: la sera del 9 febbraio, mentre a Udine si era appena consumata la fine di Eluana, i vertici Mediaset hanno preso atto delle dimissioni di Enrico Mentana dalla direzione editoriale e hanno sospeso 'Matrix'. Uno strappo clamoroso con il primo direttore del Tg5, commentato gelidamente dal premier: "Meglio così, non voglio una primadonna, meglio liberarci di chi non capisce le nostre esigenze". Largo a Maurizio Belpietro, Emilio Fede, Clemente Mimun, Giorgio Mulè, che le esigenze del premier le conoscono alla perfezione. E nella fascia oraria di seconda serata lasciata libera da 'Matrix' resterà su RaiUno senza più concorrenza, in beata solitudine, il sempre affidabile (per il premier) Bruno Vespa (Leggi l'articolo).
giovedì 12 febbraio 2009
domenica 8 febbraio 2009
sabato 7 febbraio 2009
"Non lo farò mai!"
Se a qualcuno interessa conoscere la mia opinione a proposito dell'incitamento alla delazione che il governo (che ci meritiamo?) chiede ai medici italiani, semplicemente dico che non lo farò mai! Mi rifiuterò di denunciare quei pazienti che si rivolgeranno a me perchè in stato di necessità, indipendentemente dall'età, dal sesso, dalle inclinazioni politiche e sessuali, dal colore della pelle o dalla religione che professano e, soprattutto, indipendentemente dalla nazione di provenienza! Non venderò mai quel bambino, quella donna o quell'uomo che affiderà a me la sua salute, la sua vita e la sua dignità di bambino, di donna o di uomo libero.
Che il governo faccia ammenda ancora una volta e si vergogni seriamente, una volta tanto.
Congo, l'inferno nel nostro corpo
Dal "Corriere della Sera" del 6.2.09
di Emanuela Zuccalà
«Devo proteggermi» sussurra l’uomo in camice bianco. «Ho imparato a essere insensibile per poter curare pazienti che perdono urina e materia fecale dopo che lo stupro di gruppo le ha lacerate. Donne torturate con bastoni, coltelli, baionette esplose dentro i loro corpi rimasti senza vagina, vescica, retto (...)
Cinque milioni di morti dal ’98 al 2002, nel conflitto più sanguinoso del globo dopo la seconda guerra mondiale. Poi i ribelli impazziti, i villaggi cancellati, la missione dell’Onu Monuc - la più imponente, con 17 mila caschi blu - capace solo di contare i morti dopo battaglie sbrigativamente attribuite a faide etniche e che invece mirano al controllo di immense e maledette ricchezze minerarie: oro, tantalio, diamanti. Lo stupro, qui, è l’arma affilata di una guerra che da tempo ha perduto la linea del fronte (...)
Agnès è un raggio di luce: 33 anni, sei figli, l’ultimo nato dallo stupro. Rapita vicino al campo con altre nove, legata e bendata dall’alba al tramonto, gettata tra i banani come spazzatura. Non riesco a non chiederle cosa prova per questo neonato paffuto, che per sempre le ricorderà la tortura. Lei sgrana gli occhi allungati: «Devi capire, è il mio bambino. L’ho chiamato Chance affinché, almeno lui, abbia la fortuna di conoscere un mondo migliore»
venerdì 6 febbraio 2009
La nuova civiltà dell'odio
di GIUSEPPE D'AVANZO
da "Repubblica" del 6 febbraio 2009
Quel che è accaduto al Senato con l'approvazione delle nuove leggi per la sicurezza è elementare nella sua barbarie. Per un atto di ossequio politico ai desideri xenofobi della Lega, si sono dichiarati inattuali e fuori legge i diritti degli uomini, delle donne, dei bambini che non sono nati qui da noi, che non sono cittadini italiani; che non hanno il permesso di soggiorno anche se nati in Italia; che non vivono in una casa ritenuta igienicamente adeguata dal sindaco; che non conoscono l'italiano; che stanno come una mosca sul naso della "guardia nazionale padana" (ora potrà collaborare con le polizie). La notizia è allora questa: le nuove leggi inaugurano una nuova stagione della civiltà del nostro Paese (...)
Nemmeno i bambini potranno curarsi in un ospedale pubblico senza essere denunciati (abolito il divieto di denuncia per i medici) (...)
E' una deriva coerente con quanto il governo Berlusconi e la sua destra ci hanno mostrato in questi mesi. L'indifferenza per l'universalità dei diritti della nuova legge si connette alla distruzione della funzione parlamentare, prepara la dipendenza della funzione giudiziaria, annuncia la fine della separazione dei poteri. Lo scambio tra Berlusconi e Bossi è manifesto anche per chi non ha voglia di vederlo o fronteggiarlo. Alla Lega, federalismo e leggi xenofobe contro i non-cittadini. Al Capo, la vendetta sulla magistratura e la concentrazione del potere. Così, passo dopo passo, legge dopo legge, la nostra democrazia liberale cambia pelle per diventare democrazia autoritaria (...)
Anche chi volesse ignorare tutto questo dovrebbe fare i conti con una constatazione concreta. Le nuove leggi di uno Stato punitivo e "cattivo", come piace dire al ministro dell'Interno Maroni, consegneranno una massa crescente di non-cittadini migranti a organizzazioni criminali che si occuperanno del loro alloggio, dei loro risparmi, finanche della loro salute rendendo più insicuro e fragile il Paese. è un'illusione - e sarà presto un pericolo - credere che "noi" cittadini possiamo negare ogni riconoscimento, anche di una nuda umanità, a "loro", ai non-cittadini. Questa strategia persecutoria per quanto tempo credete che sarà accettata in silenzio? Il nostro Paese, già diviso da ostinate contrapposizioni domestiche, non ha bisogno anche di conflitti razziali.
giovedì 5 febbraio 2009
mercoledì 4 febbraio 2009
Sicurezza, governo battuto tre volte. Freno alla Lega sull'immigrazione
Da "Repubblica" del 4 febbraio 2009
Il governo è stato battuto per tre volte al Senato sul ddl sicurezza. La maggioranza è andata sotto in tre votazioni per le quali era stato chiesto il voto segreto. Sono passati quindi gli emendamenti presentati dall'opposizione per rendere meno complicati i ricongiungimenti familiari per gli immigrati (...)
"E' un segnale che si può leggere in due direzioni - ha commentato la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro - una presa di distanza dalla Lega e la volontà che c'è in alcuni settori della maggioranza di non subire imposizioni dal Carroccio". Recrimina invece il leghista Roberto Castelli. "Sono tornati i franchi tiratori di memoria Dc: noi eravamo 136 in aula, le opposizioni 122. E' una contabilità semplice da fare. Sono sette franchi tiratori", ha sottolineato.
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