mercoledì 5 novembre 2008

Dal "Corriere dell'Irpinia" del 5 novembre 2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

Berlusconi & co. credono di gestire la scuola pubblica come se fosse una società privata. Ma la cultura la conoscenza è tutt’altro. La riforma è stata fatta sulla carta… sui numero ma no si sono preoccupati di valutare le varie realtà locali (forse a questo dovrebbero servire i politici (che stanno sul territorio)…. Si stanno ignorando completamente le famiglie, gli studenti e gli insegnanti che, sempre più numerosi, stanno scendendo in piazza in queste ore”.
A proposito: chi ha avuto la brillate idea di fare incontrare i due corei estremisti a Piazza Navona? Nei tre minuti e più di guerriglia dove erano le forze dell’ordine?
Concordo pienamente con Famiglia Cristiana che in un editoriale dal titolo "Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa", il settimanale è netto: "Non si garantisce così il diritto allo studio, il bene della scuola richiede la sospensione o il ritiro del decreto Gelmini. Per senso di responsabilità".

L’Italia è una Repubblica e come tale ci dovrebbe essere dialogo su tutto e quindi questi signori scendano dal loro piedistallo ed ascoltino gli studenti, le famiglie ma soprattutto si facciano un giro nelle piccole realtà come la nostra e poi se vogliono posso anche redigere un Decreto Legge ma questa volta Serio…

Geol. Tommaso Zullo
Presidente Verdi Valle Caudina.