martedì 9 dicembre 2008
Costose, inutili, incancellabili: le (finte) promesse sulle province
Dal "Corriere della Sera" del 5.12.08
di Gian Antonio Stella
In otto anni cresciute del 65% le spese di gestione
Berlusconi disse: le aboliremo. Ma la Lega: non si toccano. Frena anche il Pd
C'erano le elezioni alle porte, il Cavaliere voleva stravincere e quando la signora Ines di Forte dei Marmi, durante la chat-line organizzata dal nostro giornale, gli chiese cosa avesse in mente per «abbassare finalmente i costi folli della politica italiana», rispose: «La prima cosa da fare è dimezzare il numero dei parlamentari, dei consiglieri regionali, dei consiglieri comunali». E le Province? «Non parlo delle Province, perché bisogna eliminarle». «Le Province sono nella Costituzione! », ha urlato ad «AnnoZero» Roberto Castelli ergendosi a baluardo della Carta, dimentico di quando il suo partito voleva buttare il tricolore nel cesso. Finché è intervenuto Umberto Bossi che, memore che il suo partito non guida neppure una grande città ma controlla sei Province (su 109!), ha chiuso: «Finché la Lega è al governo, non si toccano». Fine.
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