mercoledì 29 luglio 2009
I Fatti Vostri e l'operazione "D'Orsi"
L'ANTEFATTO.
Ceppaloni.
“Sul Patto Territoriale Valle del Sabato è fondamentale chiarezza e trasparenza. Il Patto, almeno nelle intenzioni, doveva essere il volano di sviluppo del nostro comprensorio, si è rivelato, invece, un fallimento e, soprattutto, un’illusione per tanti giovani miei coetanei". A chiedere chiarezza, qualche giorno fa dalle pagine de "Il Quaderno" era il consigliere comunale di opposizione a Ceppaloni e vice coordinatore vicario del Popolo della Libertà, Giuseppe Mazzeo. Del resto già lo scorso 7 febbraio il sindaco di Ceppaloni Cataudo denunciava: "La Società del Patto Territoriale versa in una condizione di grave difficoltà economica e finanziaria; la società dai primi dati del Bilancio Consuntivo 2008, è soffocata da debiti derivanti da gestione operativa per circa 256mila euro; la bozza di bilancio della Società espone debiti derivanti dai Corsi di Formazione per oltre 1,3 milioni di euro; i livelli di occupazione post formazione necessari per incassare l’intera somma dalla Regione Campania (l’80% dei corsisti dovevano essere assunti), non potranno essere garantiti; sono in atto incontri con esponenti di istituzioni locali per trovare i fondi necessari ad andare avanti”. (fonte "Il Sannio"). Ma chi ha una buona memoria - come chi scrive - non può fare a meno di ricordare il dossier de "L'Espresso" pubblicato in data 17.1.08 a firma di Marco Lillo, col titolo "Mastella Connnection": con dovizia di particolari veniva ricostruito il "sistema mastella" ed i legami di lady Sandra con il patto della Valle (nel 2001 Sandra Lonardo compra il 34 per cento della Amacim per poi salire fino al 50 per cento. Questa srl con sede a Ceppaloni è stata costituita per fabbricare contatori per l'energia elettrica nelle campagne del Sannio. L'azienda di Sandra Lonardo è azionista, con una piccola quota, del patto territoriale Valle del Sabato, la società mista che dovrebbe portare lo sviluppo, grazie ai soldi pubblici, nelle montagne di Ceppaloni e dintorni. Il Governo, nel dicembre del 2001 approva lo stanziamento di 50 milioni per realizzare 27 interventi tra i quali è prevista anche la nuova fabbrica dell'Amacim che dovrebbe costare un milione di euro. La parte pubblica del patto è rappresentata da sette comuni ma a fare la parte del leone è proprio Ceppaloni con il 36 per cento delle quote e gli investimenti maggiori. Sandra Mastella rimane nella Amacim fino al luglio del 2003 e, dopo l'approvazione dello stanziamento del contributo, cede le sue quote a chi realizzerà davvero il capannone. Gli enti locali supportano la società di Ceppaloni. La Giunta della Regione Campania nel 2005 stanzia un milione e 600 mila euro per i corsi di formazione di tutto il patto territoriale mentre l'Amacim già l'anno prima aveva ottenuto un esproprio comunale. Lo spazio inizialmente previsto per l'insediamento non bastava e così il comune di Ceppaloni espropria due terreni nella frazione di Rotola con apposito decreto. Una vicenda cominciata con Clemente Mastella sindaco di Ceppaloni nel 2003, quando la moglie era appena uscita dall'Amacim. Fonte L'Espresso). Dunque una montagna di soldoni, tutti spariti nel nulla in pochi anni. Resta ora solo un cumulo di macerie, pardon, di debiti, in buona parte a carico del Comune di Ceppaloni, debiti da ripianare per salvare Ceppaloni dalla Bancarotta.
IL FATTO.
Roccabascerana.
A partire da marzo 2009, comincia l'incessante lavoro di Geppino Russo, amico personale della sig. D'Orsi, mentore indiscusso dell'attuale segretario dell'Udeur locale, fedelissimo tra i fedelissimi della famiglia Mastella ed attuale assessore di Ceppaloni (lo era stato anche nella precedente amministrazione Mastella). Il tentativo è quello di "convincere" chi scrive (con le buone, per il momento) ad acquistare una parte delle quote del Patto in possesso del Comune di Ceppaloni, con la scusa dell'allora molto probabile ingresso nel PDL di Mastella e quindi con il molto probabile futuro avallo del governo nazionale a "versare" una pioggia di milioni per rimpinguare le magre casse di una società "spremuta" per benino chissà da chi ed ora sull'orlo del fallimento. Al diniego di chi scrive ad entrare nell'affare (si trattava di acquistare debiti!), prende corpo l'operazione "D'ORSI". Il novello Magalli sollecita un posto al sole per la sig.ra Eugenia. Ovviamente, la scusa è il partito, l'UDEUR, che improvvisamente ha bisogno di "visibilità". Naturalmente parla per lui il Segretario, Massimo Russo, pronto ad impartire l'ordine, o meglio, l'ultimatum: La D'Orsi pretenda l'assessorato con la minaccia del passaggio all'opposizione.
La signora Eugenia, più o meno ingenuamente, obbedisce...senza un (apparente) giustificato motivo.
LE DOMANDE.
Perchè la D'Orsi, improvvisamente volta le spalle all'Amministrazione?
Perchè Massimo Russo, improvvisamente chiede alla D'Orsi di lasciare la Maggioranza in Consiglio Comunale?
Quale ruolo doveva giocare la D'Orsi in Giunta da assessore e perchè Geppino Russo, invece di pensare ai fatti (drammatici) di Ceppaloni, improvvisamente decide di interferire con le vicende di Roccabascerana?
Perchè la D'Orsi - che ben conosceva le perplessità sul Patto di chi scrive , all'esplicita richiesta di far effettuare delle verifiche contabili a qualche esperto in materia fallimentare di sua conoscenza, decide improvvisamente di mettere nero su bianco la sua appartenenza e la sua lealtà alla famiglia Mastella e all'UDEUR, uscendo di punto in bianco dalla maggioranza che pure aveva sostenuto con forza per tre anni?
LA RISPOSTA.
Boh.
Tanto si doveva, per conoscenza ed amore di verità.
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