skip to main |
skip to sidebar
Se il cittadino si ribella
di GIOVANNI VALENTINI
da "Repubblica" del 26 maggio 2010
Quale che sia l'esito parlamentare dell'infausto provvedimento sulle intercettazioni, un rilevante successo la campagna di stampa contro la legge-bavaglio l'ha già raggiunto: e cioè la mobilitazione dell'opinione pubblica, giuristi, intellettuali, editori, giornalisti, studenti e cittadini comuni, tutti schierati in difesa della libertà d'informazione, correttamente intesa come libertà di essere informati e quindi come libertà di informare (...)
Non c'è dubbio che abbiamo assistito finora a molti abusi nella gestione delle intercettazioni, telefoniche e ambientali, all'interno e all'esterno della sfera penale. Da strumenti d'indagine "straordinari", spesso si sono trasformate in strumenti "ordinari"; da mezzi di ricerca della prova sono diventate prove in sé. Ed è fuori discussione che bisogna preservare il singolo cittadino dalla "gogna mediatica", a maggior ragione quando è incolpevole o addirittura estraneo alle indagini. Le intercettazioni tuttavia restano assolutamente necessarie nella lotta al malaffare e alla criminalità organizzata, tanto più in un Paese come il nostro contagiato da una corruzione endemica e infiltrato dalla mafia, dalla camorra e dalla 'ndrangheta (continua)
Nessun commento:
Posta un commento