venerdì 3 dicembre 2010
Quel finto applauso chiesto a Bush
di VITTORIO ZUCCONI
da "Repubblica" del 3 dicembre 2010
(...) Un Berlusconi tormentato dai sondaggi aveva bussato alla porta di Washington e di Bush per avere un salvagente. Gli fu concesso il discorso davanti al Congresso, al Parlamento a Camere riunite, come Washington regala ai clienti che vuole puntellare. Lo show gli fu benignamente concesso, ma, avvertirono ambasciatori e funzionari, "con molta prudenza", perché di lui, "formidabile gaffeur", "pistolero della politica" e vacillante alleato sui fronti russi e iraniani, la capitale che gli concesse il teatro aveva già cominciato a diffidare dietro i proclami di amicizia e di stima (...)
Berlusconi ebbe il suo monologo, scrosciarono gli applausi prescritti dall'aula imbottita di "stagisti", assistenti, segretarie e portaborse del Congresso comandati all'ultimo momento per riempire i troppi posti vuoti e due mesi più tardi perse le elezioni contro Prodi (...).
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