venerdì 4 marzo 2011
Il fuorilegge istituzionale
da "Repubblica" del 3 marzo 2011
di GIUSEPPE D'AVANZO
QUEL che conta per Silvio Berlusconi è scegliersi i giudici per levarsi di torno la disgrazia di Milano. Lo reclama. Se si vuole, la notizia è questa: nella civile Europa - e non nel Maghreb - c'è un capo di governo che pretende di poter decidere da solo l'identità del pubblico ministero e del giudice, il luogo del suo processo e infine scrutinare anche la sentenza. Ritiene di poterlo fare abusando del suo potere politico e agitando tre formule magiche e definitive: "competenza del giudice", "procedibilità del processo", "sospensione del giudizio". Il Sovrano, chiuso nella sua Villa, circondato dai suoi avvocati, decide d'imperio contro la legge e la Costituzione che quelle decisioni siano appannaggio del Parlamento, e quindi della maggioranza che controlla o paga (...)
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