Da "L'Unità" del 31.12.08
di Marco Travaglio
Il Madonno di Ceppaloni prosegue le sue quotidiane lacrimazioni con un’imbarazzante intervista a Repubblica, in cui dà dell’ipocrita politico e morale al figlio di Di Pietro perche ≪non molla la poltrona, mentre io mi sono dimesso da ministro≫. Mastella sorvola sul fatto che lui era indagato a Catanzaro per truffa e finanziamento illecito e a S.Maria Capua Vetere per concussione, mentre Cristiano Di Pietro non è indagato nemmeno per divieto di sosta; e che non si dimise perchè indagato (lo era da ottobre 2007, se ne andò a gennaio 2008), ma perche Berlusconi gli aveva fatto ponti d’oro se avesse rovesciato Prodi. Lasciò una poltrona per arraffarne di più, poi per fortuna fu a sua volta buggerato da Al Tappone. L’inchiesta per estorsione è tuttora in corso a Napoli, dov’è indagata pure la signora Sandra. Quando scattò il blitz, i Mastella’s, diversamente dai Di Pietro, furono difesi a edicole unificate: Stampa, Corriere e Messaggero uscirono con lo stesso titolo, “Cosi fan tutti”. Come se l’accusa fosse qualche innocua raccomandazione. In realtà - ha confermato la Cassazione - la first lady ceppalonica deve rispondere in concorso con il marito Clemente… di aver tentato di costringere
Luigi Annunziata, dg dell'ospedale S. Sebastiano di Caserta, a sottostare alle indicazioni del partito, minacciando di cacciarlo se non avesse nominato primari targati Udeur, anziche gente capace. ≪Quello è un uomo morto≫, strillava la nobildonna, che non risulta aver mai lasciato il partito (peraltro estinto) nè la poltrona. Che sia anche lei, Dio non voglia, un’ipocrita politica e morale?
mercoledì 31 dicembre 2008
sabato 27 dicembre 2008
Mastella: «Io al posto di Di Pietro jr? Chissà cosa m'avrebbero fatto...»
dal "Corriere della Sera" del 27.12.08
di Aldo Cazzullo
L'ex ministro: c'è doppiopesismo giudiziario, io cornuto e mazziato. Mai preso tangenti in vita mia.
«Se avessi fatto io quel che ha fatto il figlio di Di Pietro? Non oso pensare cosa sarebbe successo. Invece per molto meno mia moglie Sandra è stata arrestata, e io ho dovuto lasciare il ministero della Giustizia, il partito, la carriera politica. Le nostre "non raccomandazioni", per altro presuntive, molto presuntive, non sono mai andate a buon fine. Dalle mie parti si direbbe: cornuto e mazziato. Invece quelle di Di Pietro junior erano raccomandazioni reali, vere, e realizzate. E' difficile, per il provveditore alle opere pubbliche, dire no al figlio del proprio ministro. Ha letto le intercettazioni? "Siccome è amico tuo, gli diamo il 10% invece del 7...". Eppure il padre è ancora al suo posto, e il figlio pure. Mica voglio l'arresto per Cristiano Di Pietro, per carità. Sono perdonista con tutti. I figli so' piezzi 'e core. Ma sia chiaro: tutti i figli, non solo i figli di. Siamo davanti a un vero e proprio doppiopesismo giudiziario. Mia moglie, e tanti miei amici, sono stati arrestati forse perché non erano figli di papà...(...)
Dopo tutto quello che è accaduto, sia chiaro che non posso essere l'attaccapanni cui appendere tutti i panni sporchi. Si arriva al punto che, per sputtanare Villari, dicono che è amico di Mastella; dimenticando che è stato amico di Buttiglione, di Rutelli, di De Mita, di Veltroni. Basta. Il male che mi è stato fatto è troppo grande. Nel 2009 si cerchino un altro capro espiatorio». (continua).
Riceviamo e Pubblichiamo: La riforma della giustizia, una necessità ineludibile
di Leopoldo Muti*
La bulimia di Berlusconi temo abbia poco a che vedere con la necessità di far sì che i magistrati tutti operino all'interno di un sistema di regole, nel quale, tra le altre, si affermi anche quella della RESPONSABILITA', quando si commettano errori od abusi.
Non dimenticare mai, caro Enzo, che questo è anche il Paese nel quale l'Ordine giudiziario ha vanificato la volontà popolare che pretendeva di affermare, con un referundum, il principio della responsabilità civile per i magistrati che sbagliano (anche quando sbagliano, ed accade non di rado, nei confronti dei poveri cristi, e non solo di Berlusconi e compagni).
Oggi purtroppo l'Ordine giudiziario non è sempre un'istituzione primaria "al di sopra di ogni sospetto", che opera esclusivamente per l'interesse pubblico, come sempre e solo dovrebbe essere; ma è troppo spesso corporazione autoreferenziale e deresponsabilizzata.
Iniziare a distinguere con nettezza le funzioni requirenti da quelle giudicanti (come avviene in tutte le democrazie occidentali del pianeta), e porre l'accusa e la difesa nel processo penale in condizione di parità, non mi pare una scelta eversiva, ma una necessità ineludibile.
*noto penalista napoletano
La bulimia di Berlusconi temo abbia poco a che vedere con la necessità di far sì che i magistrati tutti operino all'interno di un sistema di regole, nel quale, tra le altre, si affermi anche quella della RESPONSABILITA', quando si commettano errori od abusi.
Non dimenticare mai, caro Enzo, che questo è anche il Paese nel quale l'Ordine giudiziario ha vanificato la volontà popolare che pretendeva di affermare, con un referundum, il principio della responsabilità civile per i magistrati che sbagliano (anche quando sbagliano, ed accade non di rado, nei confronti dei poveri cristi, e non solo di Berlusconi e compagni).
Oggi purtroppo l'Ordine giudiziario non è sempre un'istituzione primaria "al di sopra di ogni sospetto", che opera esclusivamente per l'interesse pubblico, come sempre e solo dovrebbe essere; ma è troppo spesso corporazione autoreferenziale e deresponsabilizzata.
Iniziare a distinguere con nettezza le funzioni requirenti da quelle giudicanti (come avviene in tutte le democrazie occidentali del pianeta), e porre l'accusa e la difesa nel processo penale in condizione di parità, non mi pare una scelta eversiva, ma una necessità ineludibile.
*noto penalista napoletano
lunedì 22 dicembre 2008
Il silenzio delle sentinelle
di Giuseppe D'Avanzo
da "Repubblica" del 22.12.08
Dovremmo aver imparato in questi quindici anni che, nonostante l'abitudine alla menzogna, Berlusconi non nasconde mai i suoi appetiti. Il sermone di fine anno ci ricorda che la sua bulimia non conosce argini.
Vuole il presidenzialismo come il compimento della sua biografia personale. Non si accontenta di avere in pugno due poteri su tre. Dopo aver asservito il Parlamento al governo, pretende ora che evapori l'autonomia della magistratura. Dice che la riforma della giustizia è pronta e sarà battezzata al primo Consiglio dei ministri del 2009. Anticipa quel che ci sarà scritto: i pubblici ministeri se le scordino le indagini. Diventeranno lavoro esclusivo delle polizie subalterne al ministro dell'Interno, quindi affar suo che governa in nome del popolo. I pubblici ministeri, ammonisce, diventeranno soltanto "avvocati dell'accusa". Andranno in aula "con il cappello in mano" davanti al giudice a rappresentare come notai, o come burocrati più o meno sapienti, le ragioni del poliziotto. Dunque, del governo. Con un colpo solo, si liquidano l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge (art. 3 della Costituzione, "Tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge"); l'indipendenza della magistratura (art. 104, "La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere"); l'unicità dell'ordine giudiziario (art. 107, "I magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversità di funzioni"); l'obbligatorietà dell'azione penale (art. 112 "Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale"); la dipendenza della polizia giudiziaria dal pm (art. 109, "L'autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria") (continua).
da "Repubblica" del 22.12.08
Dovremmo aver imparato in questi quindici anni che, nonostante l'abitudine alla menzogna, Berlusconi non nasconde mai i suoi appetiti. Il sermone di fine anno ci ricorda che la sua bulimia non conosce argini.
Vuole il presidenzialismo come il compimento della sua biografia personale. Non si accontenta di avere in pugno due poteri su tre. Dopo aver asservito il Parlamento al governo, pretende ora che evapori l'autonomia della magistratura. Dice che la riforma della giustizia è pronta e sarà battezzata al primo Consiglio dei ministri del 2009. Anticipa quel che ci sarà scritto: i pubblici ministeri se le scordino le indagini. Diventeranno lavoro esclusivo delle polizie subalterne al ministro dell'Interno, quindi affar suo che governa in nome del popolo. I pubblici ministeri, ammonisce, diventeranno soltanto "avvocati dell'accusa". Andranno in aula "con il cappello in mano" davanti al giudice a rappresentare come notai, o come burocrati più o meno sapienti, le ragioni del poliziotto. Dunque, del governo. Con un colpo solo, si liquidano l'eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge (art. 3 della Costituzione, "Tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge"); l'indipendenza della magistratura (art. 104, "La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere"); l'unicità dell'ordine giudiziario (art. 107, "I magistrati si distinguono fra loro soltanto per diversità di funzioni"); l'obbligatorietà dell'azione penale (art. 112 "Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale"); la dipendenza della polizia giudiziaria dal pm (art. 109, "L'autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria") (continua).
sabato 20 dicembre 2008
La corruzione inconsapevole che affonda il Paese
di ROBERTO SAVIANO
da "Repubblica" del 20.12.08
(...) Credo che sia giunto il tempo di svegliarsi dai sonni di comodo, dalle pie menzogne raccontate per conforto, così come è tempo massimo di non volersela cavare con qualche pezza, quale piccola epurazione e qualche nome nuovo che corrisponda a un rinnovamento di facciata. Non ne rimane molto, se ce n'è ancora. Per nessuno. Chi si crede salvo, perché oggi la sua parte non è stata toccata dalla bufera, non fa che illudersi. Per quel che bisogna fare, forse non bastano nemmeno i politici, neppure (laddove esistessero) i migliori. In una fase di crisi come quella in cui ci troviamo, diviene compito di tutti esigere e promuovere un cambiamento.
Svegliarsi. Assumersi le proprie responsabilità. Fare pressione. È compito dei cittadini, degli elettori. Ognuno secondo la sua idea politica, ma secondo una richiesta sola: che si cominci a fare sul serio, già da domani.
mercoledì 17 dicembre 2008
Napoli, arrestati 2 assessori Pd. Indagato anche l'Onorevole Bocchino (PdL)
da "Repubblica" del 17.12.08
"Quindi poi ormai...siamo una cosa...quindi...consolidata, un sodalizio, una cosa solida...una fusione di due gruppi". Così il parlamentare del Pdl Italo Bocchino si rivolge all'imprenditore Alfredo Romeo, in una telefonata ritenuta assai significativa dai pm che indagano sulle presunte irregolarità negli appalti del Comune di Napoli.
I magistrati sostengono l'esistenza di una "struttura organizzata unitaria" in una "ottica di contiguità, stabile comunanza e reciprocità di interessi che lega tra loro molti degli indagati". Nella conversazione intercettata vi è la dichiarazione di "un soddisfatto Bocchino - commentano i pm - all'esito del ritiro degli emendamenti più 'fastidiosi' proposti dal gruppo consiliare di An con riferimento alla delibera avente ad oggetto il progetto Global Service".
Secondo i magistrati "commistione impressionante tra politici di ogni colore e provenienza, organi istituzionali, pubblici funzionari, appartenenti alle forze di polizia, appartenenti alle forze di polizia".
Tutti "convergenti - scrivono i pm - a soddisfare le più diversificate pretese dell'imprenditore, autocompiacendosi e grossolanamente di se stessi e dei risultati conseguiti".
Se si spegne la fiducia
di EDMONDO BERSELLI
da "Repubblica" del 16.12.08
Va messo agli atti che, a dispetto di condizioni ultrafavorevoli, il Pdl non sfonda come si poteva immaginare. Evidentemente, la crisi della politica, con il collasso della partecipazione dei cittadini, fa sentire i suoi effetti lungo tutto l'arco politico. Nessuno è esente dai contraccolpi della perdita di credibilità della politica. E questo, al di là della crisi del Pd, è l'elemento di maggiore spicco nel voto in Abruzzo, un dato che dovrebbe destare allarme anche nei vincitori: perché quel 53 per cento è il segnale di un distacco abissale, che dovrebbe portare a trattare con minore enfasi i consensi trionfali verso il governo: è una specie di ritiro della fiducia, e quando la fiducia si spegne, per la vita democratica cominciano i guai.
da "Repubblica" del 16.12.08
Va messo agli atti che, a dispetto di condizioni ultrafavorevoli, il Pdl non sfonda come si poteva immaginare. Evidentemente, la crisi della politica, con il collasso della partecipazione dei cittadini, fa sentire i suoi effetti lungo tutto l'arco politico. Nessuno è esente dai contraccolpi della perdita di credibilità della politica. E questo, al di là della crisi del Pd, è l'elemento di maggiore spicco nel voto in Abruzzo, un dato che dovrebbe destare allarme anche nei vincitori: perché quel 53 per cento è il segnale di un distacco abissale, che dovrebbe portare a trattare con minore enfasi i consensi trionfali verso il governo: è una specie di ritiro della fiducia, e quando la fiducia si spegne, per la vita democratica cominciano i guai.
Tangenti, chiesti i domiciliari per deputato Pd
da "Repubblica" del 16.12.08
Secondo l'accusa, l'onorevole avrebbe favorito una cordata di imprenditori.
Per il parlamentare Margiotta la misura deve essere autorizzata dalla Camera.
I reati contestati, diversi da persona a persona, sono: associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d'asta, corruzione e concussione. Il giudice ha inoltre disposto varie perquisizioni e il sequestro di numerose società.
venerdì 12 dicembre 2008
giovedì 11 dicembre 2008
«Fazio come Letterman, non si tocca» Petruccioli difende il conduttore, nel mirino del Pdl
Dal "Corriere della Sera del 10.12.08
«Ma quale caso Fazio... È l'equivalente italiano del "David Letterman Show", con interviste a persone che stanno agli onori della cronaca e dell'attualità». Claudio Petruccioli, presidente Rai, ha preso così le parti del conduttore di Che tempo che fa, finito sotto accusa da parte della maggioranza a causa dell'appartenenza allo schieramento di centrosinistra degli ospiti della sua trasmissione su Raitre. Petruccioli ha difeso in commissione di Vigilanza - dove è tornato con il direttore generale Claudio Cappon - l'azienda e il suo carattere bipartisan, sostenendo che «questi tre anni di nostra gestione saranno ricordati come quelli dove c'è stato maggior pluralismo». A margine ha detto che non esiste un caso Fazio e che il conduttore «fa interviste con grande urbanità e attenzione. Una volta capita a uno e una volta a un altro, e alla fine c'è senz'altro un equilibrio» negli ospiti della trasmissione di Raitre.
«Ma quale caso Fazio... È l'equivalente italiano del "David Letterman Show", con interviste a persone che stanno agli onori della cronaca e dell'attualità». Claudio Petruccioli, presidente Rai, ha preso così le parti del conduttore di Che tempo che fa, finito sotto accusa da parte della maggioranza a causa dell'appartenenza allo schieramento di centrosinistra degli ospiti della sua trasmissione su Raitre. Petruccioli ha difeso in commissione di Vigilanza - dove è tornato con il direttore generale Claudio Cappon - l'azienda e il suo carattere bipartisan, sostenendo che «questi tre anni di nostra gestione saranno ricordati come quelli dove c'è stato maggior pluralismo». A margine ha detto che non esiste un caso Fazio e che il conduttore «fa interviste con grande urbanità e attenzione. Una volta capita a uno e una volta a un altro, e alla fine c'è senz'altro un equilibrio» negli ospiti della trasmissione di Raitre.
martedì 9 dicembre 2008
Costose, inutili, incancellabili: le (finte) promesse sulle province
Dal "Corriere della Sera" del 5.12.08
di Gian Antonio Stella
In otto anni cresciute del 65% le spese di gestione
Berlusconi disse: le aboliremo. Ma la Lega: non si toccano. Frena anche il Pd
C'erano le elezioni alle porte, il Cavaliere voleva stravincere e quando la signora Ines di Forte dei Marmi, durante la chat-line organizzata dal nostro giornale, gli chiese cosa avesse in mente per «abbassare finalmente i costi folli della politica italiana», rispose: «La prima cosa da fare è dimezzare il numero dei parlamentari, dei consiglieri regionali, dei consiglieri comunali». E le Province? «Non parlo delle Province, perché bisogna eliminarle». «Le Province sono nella Costituzione! », ha urlato ad «AnnoZero» Roberto Castelli ergendosi a baluardo della Carta, dimentico di quando il suo partito voleva buttare il tricolore nel cesso. Finché è intervenuto Umberto Bossi che, memore che il suo partito non guida neppure una grande città ma controlla sei Province (su 109!), ha chiuso: «Finché la Lega è al governo, non si toccano». Fine.
lunedì 8 dicembre 2008
Questione morale, lo scenario capovolto
da "Repubblica" dell'8.12.08
di EDMONDO BERSELLI
CI VUOLE la sfrontata fantasia di Silvio Berlusconi per attaccare il Pd sulla questione morale. Perché anche chi ha criticato la ventata populista dei primi anni Novanta, e non ha mai pensato che i giudici possedessero la chiave della rivoluzione politica, non può avere dimenticato la sequela di leggi ad personam volute dal capo del centrodestra, tutte tese a legare le mani a procure e tribunali, dal decreto Biondi del 1994 fino al "lodo Alfano" (...). Ma il Pd non dovrebbe limitarsi a respingere con disprezzo le provocazioni di Berlusconi. Se una decente qualità tecnica e morale nelle amministrazioni costituisce una delle risorse residue del partito, qualsiasi incrinatura in questo patrimonio va considerato un'insidia grave, che genera inquietudine e tende a rendere meno credibili le rivendicazioni come quella espressa polemicamente da Veltroni nella manifestazione del Circo Massimo ("Il paese è migliore della destra che lo governa").
di EDMONDO BERSELLI
CI VUOLE la sfrontata fantasia di Silvio Berlusconi per attaccare il Pd sulla questione morale. Perché anche chi ha criticato la ventata populista dei primi anni Novanta, e non ha mai pensato che i giudici possedessero la chiave della rivoluzione politica, non può avere dimenticato la sequela di leggi ad personam volute dal capo del centrodestra, tutte tese a legare le mani a procure e tribunali, dal decreto Biondi del 1994 fino al "lodo Alfano" (...). Ma il Pd non dovrebbe limitarsi a respingere con disprezzo le provocazioni di Berlusconi. Se una decente qualità tecnica e morale nelle amministrazioni costituisce una delle risorse residue del partito, qualsiasi incrinatura in questo patrimonio va considerato un'insidia grave, che genera inquietudine e tende a rendere meno credibili le rivendicazioni come quella espressa polemicamente da Veltroni nella manifestazione del Circo Massimo ("Il paese è migliore della destra che lo governa").
domenica 7 dicembre 2008
Roccabascerana, Russo: accomunare le anime del PD
Dal Corriere dell'Irpinia del 5.12.08
"Il PD è capace di accomunare diverse entità e metterle a confronto (...). Voglio dire al mio segretario di andare avanti nel suo percorso e di accomunare tutte le anime di questo partito per far fronte e sconfiggere tutti i fenomeni di ostruzionismo che si verranno a creare, per far prevalere la democrazia e per rappresentare e salvaguardare correttamente tutti quelli che si riconoscono nel nostro partito. Io continuerò a farlo nel mio comune seguendo sempre le linee che ci siamo dati in modo da facilitare l'enorme labvoro che Vittoria sta conducendo".
"Il PD è capace di accomunare diverse entità e metterle a confronto (...). Voglio dire al mio segretario di andare avanti nel suo percorso e di accomunare tutte le anime di questo partito per far fronte e sconfiggere tutti i fenomeni di ostruzionismo che si verranno a creare, per far prevalere la democrazia e per rappresentare e salvaguardare correttamente tutti quelli che si riconoscono nel nostro partito. Io continuerò a farlo nel mio comune seguendo sempre le linee che ci siamo dati in modo da facilitare l'enorme labvoro che Vittoria sta conducendo".
E Bassolino dice no a Veltroni: "Resto e porto avanti il mio impegno"
di ROBERTO FUCCILLO e CONCHITA SANNINO
da Repubblica" del 6 dicembre 2008
Promossa la Iervolino, implicita bocciatura per Bassolino. La sortita di Veltroni spacca in due la vicenda campana. Se il sindaco può gioire, il presidente della Regione resta sotto processo e infatti reagisce mandando a dire che lui tira dritto. E dispensando lezioni di responsabilità. "Distinguiamo i partiti dalle istituzioni, io direi", bacchetta il governatore. Due destini che ora si divaricano (...) Veltroni non ha detto nulla su di lui, ma in compenso Paolo Gentiloni, responsabile della telecomunicazioni per il Pd, conferma a "Repubblica tv" che "è evidente che un ciclo è finito, ma sono i diretti interessati a dover fare le scelte". E la scelta di Bassolino è quella di non spostarsi di un millimetro. Anzi. (...)
sabato 6 dicembre 2008
Moschee, Calderoli attacca Tettamanzi: "Ultimo baluardo del cattocomunismo"
da "Repubblica" del 6 dicembre 2008
di Zita Dazzi
Durissimo il commento del ministro alle parole dell' arcivescovo di Milano sul bisogno di "luoghi di preghiera" nei quartieri per chi appartiene a religioni diverse da quella cristiana, in particolare all'Islam
Il cardinale Dionigi Tettamanzi auspica la nascita di nuove moschee e lancia un appello al dialogo con l'Islam. Il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, gli risponde affibbiandogli il titolo di "ultimo baluardo del cattocomunismo". È polemica dura dopo il discorso di Sant'Ambrogio pronunciato l'altra sera dall'arcivescovo di Milano. Dopo l'immediata bocciatura da parte del sindaco, Letizia Moratti, il richiamo del porporato viene stroncato senza mezzi termini da un ministro del governo Berlusconi. "In un momento in cui la Chiesa di Roma è tornata alla sua missione di guida spirituale e di salvaguardia delle tradizioni - tuona Calderoli - spiace vedere che Tettamanzi si pone come uno degli ultimi baluardi del cattocomunismo".
lunedì 1 dicembre 2008
Scusate il ritardo!
Qualche Squillanese "biologico" si è accorto nei giorni scorsi che la Prefettura ha installato una ricetrasmittente "ncopp' o' Rito", come avrebbe detto una volta mia nonna Caterina, che il prossimo 16 dicembre avrebbe compiuto 100 anni. Finalmente un'occasione, ovviamente ritenuta più che valida, per sentirsi indignato, offeso, addirittura oltraggiato, in diritto di contestare l'Amministrazione perchè non si è degnata di fare un pubblico dibattito o un referendum e neppure una tavola rotonda su un argomento così delicato (beh, chi andava immaginare che si trattava di illustri esperti di telecomunicazioni!). Mentre ciò avviene, nessuno, quasi nessuno, si è accorto che stasera via Cantone è illuminata a giorno, come avrebbe dovuto esserlo molti anni fa e come quest'Amministrazione in campagna elettorale aveva promesso che sarebbe stata. L'illuminazione di via Cantone era un atto dovuto, per una strada che ha avuto le sue vittime, purtroppo, forse evitabili, chissà, se fosse stata meglio illuminata. Un'unica telefonata è giunta al sindaco questa sera per segnalare l'avvenimento: quella di un signore, uno Squillanese, che ha perso la propria moglie, madre di quattro figlie, proprio in quella strada, vittima di un terribile incidente, mentre le passate amministrazioni discutevano di... antenne!
All'amico, A.M. e alle sue quattro figlie, ma anche a tutti gli Squillanesi che, distratti a lavorare o a studiare non si accorgono della presenza di antenne, a tutti coloro che sperano in una Roccabascerana più bella e vivibile, l'Amministrazione pro-tempore chiede umilmente scusa per il ritardo accumulato in questi ultimi dieci anni.
domenica 30 novembre 2008
sabato 29 novembre 2008
Roccabascerana rende omaggio al Comandante De Battista
Dal "Corriere dell'Irpinia" del 29.11.08
"Espressione di profondo compiacimento nei confronti del Maresciallo Capo Fabrizio De Battista, Comandante della Stazione dell'Arma dei Carabinieri di Roccabascerana, per la coraggiosa azione svolta nel giugno dell'anno 2006 per il salvataggio della vita di un cittadino".
"Espressione di profondo compiacimento nei confronti del Maresciallo Capo Fabrizio De Battista, Comandante della Stazione dell'Arma dei Carabinieri di Roccabascerana, per la coraggiosa azione svolta nel giugno dell'anno 2006 per il salvataggio della vita di un cittadino".
Berlusconi ai suoi: non andate da Crozza
Da "Il Corriere della Sera" del 28.11.08
Un invito rivolto da Silvio Berlusconi ai ministri del suo governo a non partecipare a trasmissioni televisive dove manca il contraddittorio. Questo il piccolo fuori programma nel corso del Consiglio del ministri, durante il quale il premier, hanno raccontato alcuni dei presenti, avrebbe fatto riferimento esplicito al comico Maurizio Crozza e al suo Crozza Italia Live, in onda su La7. Berlusconi avrebbe messo in evidenza la difficoltà degli ospiti nel poter rispondere alle domande del comico, avendo pochi secondi a disposizione, a differenza invece del conduttore che ha una settimana di tempo per preparare quesiti con cui mettere in difficoltà, di volta in volta, i diretti interessati.
«PRESIDENTE, VENGA LEI» - Pronta la replica di Crozza. «Ringrazio il presidente del Consiglio che, nonostante tutte le cose importanti che ha da fare, trova sempre un minuto per me, è davvero carino», ha detto ironizzando il comico. «In ogni caso - ha aggiunto - non voglio sfuggire al dibattito, riconosco che è vero: io preparo le domande con anticipo e un povero ministro deve rispondere al volo. Gli verremo incontro: domenica prossima, in diretta - ha annunciato il conduttore di Crozza Italia Live - farò qualche domanda a Berlusconi, e lui avrà una settimana per pensare alle risposte. Lo aspettiamo dunque in diretta la domenica successiva, 7 dicembre, ultima puntata di Crozza Italia Live. Venga, Presidente!» ha concluso.
lunedì 24 novembre 2008
Dalla Comunità Montana del Partenio finanziamenti anche per Roccabascerana
giovedì 20 novembre 2008
martedì 18 novembre 2008
UN "PACCHETTO SICUREZZA" CHE NON È DEGNO DI UNO STATO DI DIRITTO
Da "Famiglia Cristiana" del 18.11.08
di Beppe Del Colle
I provvedimenti che fanno parte del "pacchetto sicurezza" preparato dal ministro dell’Interno sono noti: l’istituzione di "ronde" convenzionate con gli enti locali e formate da «associazioni tra cittadini al fine di segnalare alle forze di polizia dello Stato eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana»; il permesso di soggiorno "a punti", come per le patenti di guida: una volta persi tutti i "punti", l’immigrato si vedrebbe revocato il permesso e verrebbe espulso; è mantenuto il reato di ingresso clandestino, ma la pena non sarà più di tipo giudiziario (condanna al carcere), bensì una multa fra 5 mila e 10 mila euro; maggiori difficoltà per ricevere assistenza sanitaria e per i ricongiungimenti familiari; la proposta della Lega di interrompere i flussi di immigrazione per due anni, data l’attuale congiuntura in cui aumentano i disoccupati; schedatura di tutti i "senza fissa dimora", anche italiani (...).
lunedì 17 novembre 2008
sabato 15 novembre 2008
giovedì 13 novembre 2008
Governo e Berlusconi, in calo la fiducia. In crisi i ministri: Gelmini perde il 5%
Da "Repubblica" del 13 novembre 2008
di ALESSANDRA VITALI
Esecutivo e premier perdono il 4%. Anche Tremonti cede 4 punti. Ne risente il Pdl, a -2%.
Due punti guadagna invece il partito di Walter Veltroni, in significativa ripresa dopo la flessione dei mesi passati. Due punti percentuali in più accordati anche alla Lega, stabile di fatto fin dall'inizio della legislatura. Nessuna variazione per Italia dei valori e Udc.
Evidenti le flessioni per i ministri. La crisi e i timori di recessione non giovano a Tremonti, che cede il 4%. Tra fannulloni, tornelli e sostegno al pacchetto anticrisi del titolare del Tesoro, va male anche al sempre popolare Brunetta, che perde 3 punti percentuali. A registrare un -2% sono Matteoli (Infrastrutture e trasporti), Prestigiacomo (Ambiente) e Calderoli (Semplificazione legislativa).
Disastroso l'esito per il titolare dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini: -5%. Un risultato che va oltre le previsioni, anche quelle dello stesso Berlusconi che, nel pieno delle proteste contro la riforma della scuola, aveva paventato un calo di consensi nei confronti del ministro addebitandolo tuttavia a "una vasta azione di disinformazione".
mercoledì 12 novembre 2008
Il taglio delle scuole rinviato al 2009-2010: Dovrà essere concordato con gli enti locali
Da "Il Tempo" del 12.11.08
Scuola - È rinviato al 2009-2010 il taglio delle scuole, ribattezzato nel provvedimento come «dimensionamento delle istituzioni scolastiche». Dovrà essere concordato in sede di Conferenza Unificata, vale a dire fra governo, Regioni e Autonomie locali, entro il 15 giugno 2009. Rimane però l'obbligo per tutti gli istituti scolastici di comunicare entro il 31 dicembre 2008 gli interventi necessari per quanto riguarda le spese del personale non docente e amministrativo per conseguire gli obiettivi di finanza pubblica.
domenica 9 novembre 2008
L'Avvocato Giuseppe D'orsi non è più con noi
Si è spento ieri, nella sua casa di Tufara, l'avv. Giuseppe D'Orsi, malato da tempo. L'impegno di avvocato, caratterizzato da brillanti qualità e da un'instancabile disponibilità verso tutti i cittadini della nostra Comunità, e l'amore per la sua Tufara hanno contraddistinto la vita di una persona stimata ed apprezzata da tutti. I funerali dell'Avvocato D'Orsi si svolgeranno alle 11.30 nella Chiesa di Tufara Valle. Le Comunità di Tufara e di Roccabascerana si sono stretti intorno alla moglie, la Sig.ra Eugenia Russo D'Orsi, e ai suoi quattro figli, Daniela, Ilde, Maria Letizia e Pietro, ma manifestazioni di solidarietà e cordoglio sono arrivate anche dai Comuni viciniori.
sabato 8 novembre 2008
Le legge Gelmini al vaglio dei giovani del PD
Si è svolto ieri presso la Sala Consiliare del Comune di Roccabascerana un convegno organizzato dai Giovani Democratici Caudini. L'Incontro, fortemente voluto dal Segretario locale ing. Francesco Russo, aveva per tema la recente legge denominata "Gelmini", subito ribattezzata legge Taglia Scuole. Hanno partecipato, tra gli altri, il Coordinatore Provinciale Franco Vittoria e il Sindaco di San Martino V.C., Pasquale Ricci. Le conclusioni sono state affidate al consigliere regionale on. Luigi Anzalone.
Assente il Sindaco di Roccabascerana, che, sebbene impegnato in questi giorni ad Udine per motivi legati alla sua professione di medico, resta fiero sostenitore di ogni iniziativa che "smascheri" la drammatica faciloneria con cui l'attuale governo affronta temi così delicati come quello dell'Istruzione Pubblica in Italia.
venerdì 7 novembre 2008
Obama telefona a nove leader mondiali, ma non a Berlusconi
(fonte: Repubblica)
Il presidente eletto degli Stati Uniti, Barack Obama, ha telefonato a nove leader mondiali che lo avevano chiamato per congratularsi per il risultato del voto del 4 novembre. Obama, secondo fonti della transizione, ha chiamato per ringraziarli il presidente francese Nicolas Sarkozy, il messicano Felipe Calderon, il sudcoreano Lee Myung-bak e i premier australiano Kevin Rudd, canadese Harper, israeliano Ehud Olmert, giapponese Taro Aso, britannico Gordon Brown e la cancelliera tedesca Angela Merkel
Una prima vittoria: No all'accorpamento delle scuole primarie!
Da "Repubblica" del 6 novembre 2008
di SALVO INTRAVAIA
"Lo slittamento al 2010 del dimensionamento della rete scolastica (accorpamento degli istituti con meno di 500 alunni e cancellazione delle scuole con meno di 50 alunni) farà parte di un emendamento che, nel corso del dibattito parlamentare sulla conversione in legge del decreto-legge 154, modificherà l'articolo 3. Il primo round del braccio di ferro governo-regioni (che all'indomani del provvedimento hanno annunciato il ricorso alla Corte costituzionale) è appannaggio di queste ultime. Per il prossimo anno restano salve le piccole scuole (con meno di 50 alunni) e gli istituti con meno di 500 alunni. E entro il 15 giugno 2009, sulla questione dimensionamento verrà stipulata una intesa in Conferenza unificata Stato-regioni".
Riceviamo e Pubblichiamo
Berlusconi & co. credono di gestire la scuola pubblica come se fosse una società privata. Ma la cultura la conoscenza è tutt’altro. La riforma è stata fatta sulla carta… sui numero ma no si sono preoccupati di valutare le varie realtà locali (forse a questo dovrebbero servire i politici (che stanno sul territorio)…. Si stanno ignorando completamente le famiglie, gli studenti e gli insegnanti che, sempre più numerosi, stanno scendendo in piazza in queste ore”.
A proposito: chi ha avuto la brillate idea di fare incontrare i due corei estremisti a Piazza Navona? Nei tre minuti e più di guerriglia dove erano le forze dell’ordine?
Concordo pienamente con Famiglia Cristiana che in un editoriale dal titolo "Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa", il settimanale è netto: "Non si garantisce così il diritto allo studio, il bene della scuola richiede la sospensione o il ritiro del decreto Gelmini. Per senso di responsabilità".
L’Italia è una Repubblica e come tale ci dovrebbe essere dialogo su tutto e quindi questi signori scendano dal loro piedistallo ed ascoltino gli studenti, le famiglie ma soprattutto si facciano un giro nelle piccole realtà come la nostra e poi se vogliono posso anche redigere un Decreto Legge ma questa volta Serio…
Geol. Tommaso Zullo
Presidente Verdi Valle Caudina.
A proposito: chi ha avuto la brillate idea di fare incontrare i due corei estremisti a Piazza Navona? Nei tre minuti e più di guerriglia dove erano le forze dell’ordine?
Concordo pienamente con Famiglia Cristiana che in un editoriale dal titolo "Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa", il settimanale è netto: "Non si garantisce così il diritto allo studio, il bene della scuola richiede la sospensione o il ritiro del decreto Gelmini. Per senso di responsabilità".
L’Italia è una Repubblica e come tale ci dovrebbe essere dialogo su tutto e quindi questi signori scendano dal loro piedistallo ed ascoltino gli studenti, le famiglie ma soprattutto si facciano un giro nelle piccole realtà come la nostra e poi se vogliono posso anche redigere un Decreto Legge ma questa volta Serio…
Geol. Tommaso Zullo
Presidente Verdi Valle Caudina.
mercoledì 5 novembre 2008
lunedì 3 novembre 2008
Dopo sei mesi di governo Berlusconi, siamo già alla frutta!
Da "Repubblica" del 3 novembre 2008
Dal suo blog, il senatore Guzzanti del Pdl avanza pesanti insinuazioni: "Abbasso la mignottocrazia, viva la Repubblica", "Calendarista delle pari opportunità, quali favori ha fatto al premier?". Il senatore ancora contro la Carfagna, duro attacco a Berlusconi
di MARCO PASQUA
"L'accusa del senatore del PDL Guzzanti è quella di una vera e propria nomina di scambio, un favore fatto alla Carfagna dal premier. Facendo riferimento ad alcune intercettazioni mai pubblicate dai giornali, ma che lui avrebbe letto, Guzzanti risponde ad un lettore che gli chiede se le "nomine di scambio" fossero più d'una: "Per quel che ne so, dai testi oculari, più di una. Per questo lo scandalo sarebbe devastante, costituzionalmente e istituzionalmente devastante. Più di scambio, tratterebbesi di compenso. Come scrisse Cossiga: 'ai miei tempi si offriva un filo di perle o un appartamento'".
Il senatore si chiede se sia possibile che in una democrazia "il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l'autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ... (omissis), ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe". Infine, un altro interrogativo: "è lecito o non è lecito che si faccia ministro in uno Stato immaginario e anzi in un Pianeta di un'altra costellazione, una persona che ha come suo merito specifico ben soddisfatto il capo del governo?".
Bloccati i tagli all'Università, i Giovani "fermano" il governo.
Da "Repubblica" del 3 novembre 2008
di MARIO REGGIO e CRISTINA ZAGARIA
Il provvedimento, confermano fonti dell'esecutivo, non sarà pronto questa settimana come aveva annunciato in un primo momento il ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini.
La Lega ed An hanno chiaramente invitato il governo ad una pausa di riflessione. Ieri Repubblica ha anticipato che Palazzo Chigi ha deciso di frenare sui tempi. Il portavoce del presidente del Consiglio Paolo Bonaiuti ha dichiarato però che "Berlusconi resta convinto che l'università ha bisogno di una profonda riforma. Ad essa sta lavorando il governo, primo tra tutti il ministro Gelmini". Ma anche ieri fonti vicine al governo hanno confermato a Repubblica che ci sarà uno slittamento dei tempi.
venerdì 31 ottobre 2008
Laurea Russo
Si è laureato ieri in Ingegeneria Franceso Russo, giovane coordinatore del PD locale. Francesco è un chiaro esempio di chi, pur impegnato in politica, non rinuncia alla propria carriera professionale.
Al nostro amico Francesco, congratulazioni per l'ottima laurea ed una ancor più brillante duplice carriera.
martedì 28 ottobre 2008
A rischio i plessi scolastici con meno di 50 alunni
da "Famiglia Cristiana"
n. 44 del 2 novembre 2008
PER CHI SUONA LA CAMPANELLA
di Giuseppe Altamore
La campanella potrebbe non suonare più in 824 scuole di 4.000 piccoli Comuni sparpagliati dalle Alpi alle Madonie. Un taglio all’istruzione che sta scatenando la vivace protesta di sindaci, docenti e famiglie, con le Regioni che minacciano il ricorso alla Corte costituzionale (...) I tagli penalizzerebbero i piccoli Comuni che già soffrono per la mancanza di servizi. In rivolta sindaci, docenti e famiglie(...) Il provvedimento obbliga a fondere i plessi scolastici con meno di 50 alunni, sebbene prioritariamente nei territori non montani. Amministratori locali, genitori e insegnanti temono invece che a farne le spese saranno proprio le scuole dei piccoli centri.
lunedì 27 ottobre 2008
I ragazzi del PD
domenica 26 ottobre 2008
Un illustre Concittadino, Camillo Imbriani
Camillo Imbriani è nato a Roccabascerana nel dicembre del 1921. Si è laureato in lettere classiche presso l’Università di Bari, dove ha iniziato la sua carriera d’insegnante. Ha intrapreso la carriera direttiva presso il Provveditorato agli Studi di Bolzano, diventando prima Vice-Provveditore agli studi di Udine e, successivamente, Provveditore a Gorizia e quindi ancora a Udine fino al 1987, quando è andato in pensione. Vive ad Udine, ma ogni estate trova sempre un pò di tempo per fare un salto nella sua Terra d'origine, la sua amata Roccabascerana.
Ha pubblicato: Il Sagittario. Versi satirici (Udine,1989), I Girasoli del Don. Diario romanzato di due artiglieri alpini della Julia (Udine 1990); Elefanti in cristalleria. Ultimo cinquantennio di politica scolastica in Italia (Udine 1994); Il tiglio ricorda… Un ramo della famiglia degli Imbriani di Roccabascerana (Napoli, 1998); Il regno di Puma, romanzo (Milano 2002); Lungo i confini. Poesie lirico-satiriche (Milano 2002).
Più recenti il Romanzo Il sangue non mente (2006, Laterza) e la raccolta di poesie Riverberi (2006).
Da Riverberi, appunto è tratto questo breve componimento dedicato alla Valle Caudina e al suo paese d'origine, Roccabascerana:
Addio
Non più vedrò, paese mio, il sole
affacciarsi ridente ai verdi colli
e tingere al tramonto di vermiglio
il cielo della Valle Caudina,
Cara ai Sanniti e per l’audaci forche
Funesta alle legioni dei Romani.
Più non ascolterò l’antica torre
Scandire l’ore, né stormire il tiglio,
Come quando aggredivo scolaretto
la conoscenza e non m'allevieranno
l’incantevole guardo che dal poggio
Offri agli amanti e l’odorosa brezza
d’aneto d’erba règia e rosmarino.
E’ tempo d’ammainar le vele, Addio.
sabato 25 ottobre 2008
Dal Discorso di Veltroni al Circo Massimo
L’Italia è un Paese migliore della destra che lo governa in questo momento.(...)
C’è la crisi. Ed è vero che ci arriva dagli Stati Uniti. Ma nessuno può farne un alibi o una scusa. Soprattutto non può farlo, non può chiamarsi fuori, una destra che per anni ha diffuso a piene mani tre tossine, culturali e politiche.
La prima è un’idea monca della libertà, quella che considera ogni regola come un inciampo, che è figlia dell’ideologia del liberismo selvaggio e dell’individualismo sfrenato. E la disinvoltura con cui si fa una bella capriola e si diventa all’improvviso statalisti nasce dal fatto che l’unico vero sistema che piace alla destra è quello nel quale sia il mercato che lo Stato sono al servizio degli interessi dei più forti.
La seconda tossina è la freddezza, lo scetticismo, l’ostilità perfino nei riguardi dell’Europa. Ed è ovvio: l’Europa è coesione sociale e crescita economica insieme, è un orizzonte che chiama a muoversi in un sistema di regole e responsabilità comuni.
La terza tossina è il primato della finanza e di quella più creativa, più disinvolta e più cinica possibile, nei riguardi del lavoro e della produzione di beni e servizi. Vi farò tutti ricchi, perché il denaro da solo moltiplicherà il denaro, tutti avrete il vostro albero delle monete d’oro nel campo dei miracoli. L’impegno, la fatica, lo studio, la pazienza e la tenacia non servono più, sono avanzi del passato: tutto è facile, tutto è possibile, perché tutto è lecito. La crisi, ha detto un grande economista come Paul Samuelson, “è figlia di un insieme diabolico di avidità, indebitamento, speculazione, laissez-faire, e soprattutto un’infinita incoscienza”.
C’è il ritratto della destra, dietro queste parole.
Il Testo completo del discorso di Veltroni (pdf)
Quando i Giovani aprono gli occhi...
I recenti avvenimenti fanno capire che Montanelli aveva ragione quando sosteneva che gli Italiani avrebbero dovuto vaccinarsi da Berlusconi, semplicemente provandolo.
E i Giovani, distanti anni luce dalla politica, divenuti "invisibili", confusi nell'ambiente sociale e locale, consumatori ed essi stessi consumo, bersagli e attori di ogni campagna pubblicitaria, protagonisti di serial e reality televisivi, per dirla con Ilvo Diamanti, quegli stessi Giovani "sospesi fra precarietà e un mondo di veline e amici, risucchiati in un nuovo riflusso conservatore" che ad aprile non avevano votato o si erano schierati con il Centro-Destra (il 31% dei giovani fra 18 e 29 anni aveva votato per la coalizione a sostegno di Veltroni. Il 49%, invece, per Berlusconi), oggi fanno i conti con la realtà. E si ribellano. Ferma e decisa opposizione dunque alle decisioni spietate e senza regole (democratiche) di un "facinoroso" che crede di essere un leader, forte del suo potere di controllo sui Media ed egli stesso efficace imbonitore di sè.
Le Piazze, ma soprattutto le masse di Ragazze e di Ragazzi, aperti gli occhi, chiedono di restituire al mittente un prodotto difettoso e pretendono il rimborso per l'incauto acquisto. Il problema è che il "Centro Commerciale Berlusconi" non prevede un Ufficio Reclami e - purtroppo - non offre garanzie per gli articoli venduti.
E.T.
Oggi scende in Piazza il Partito Democratico
Da "Repubblica" del 25 ottobre 2008
Per un populismo della Sinistra
di EDMONDO BERSELLI
OGGI al Circo Massimo va in scena una strana coppia: il riformismo e la piazza. Cioè una protesta di massa contro il centrodestra galvanizzato dai sondaggi insieme con un'idea razionale di possibili riforme alternative. Ma è un matrimonio possibile? È opportuno, è conveniente, è politicamente utile che nella cultura e nella pratica del Partito democratico si sviluppi anche una componente populista?
Non conviene nascondersi che, di fronte al forcing comunicativo del Pdl, il centrosinistra ha mostrato finora armi spuntate. In parte per le ripercussioni politiche e psicologiche della sconfitta elettorale, ma in parte anche per una specie di sfasatura rispetto alle iniziative del governo. L'azione politica del Pd veltroniano, infatti, si svolge in genere su un piano differente rispetto a quello della maggioranza berlusconiana. La cultura democratica prevalente è largamente rivolta verso la sfera dei diritti, evoca battaglie culturali nel nome dell'antifascismo, combatte il razzismo e la xenofobia, si concentra sulle pari opportunità e contro le discriminazioni, nel nome del rispetto di una consapevole cultura costituzionale.
Sono tutte tematiche sacrosante, ma per il momento poco producenti nella battaglia politica in corso. Hanno la veste di posizioni filosofiche più che di strumenti politici utilizzabili nel confronto. Confermano l'elettore del centrosinistra di essere nel giusto, convincono i già convinti, ma almeno nel breve periodo non allargano l'area del consenso. Mentre dovrebbe essere chiaro che, se non vuole restare politicamente subalterno (cioè "minoranza strutturale", secondo la definizione di Massimo D'Alema), nelle prossime stagioni il problema centrale del Pd consisterà non tanto nel confermare i propri elettori, bensì nel tentare di staccare pezzi di elettorato dall'area berlusconiana.
A questo scopo, il centrosinistra deve riuscire a spiegare, prima a se stesso e poi all'opinione pubblica, che il riformismo è sì politica delle compatibilità, ma che ciò non esclude affatto un principio di radicalità. Perché la radicalità è uno strumento che serve a perseguire due obiettivi: a individuare con nettezza i problemi, e a suscitare identità(...)
venerdì 24 ottobre 2008
Italy’s Crisis Has Premier Riding High
"The New York Times" (October 21, 2008)
By RACHEL DONADIO
"There are two kinds of Italians, those who work for Berlusconi and those who are about to"(...) In Parliament, Mr. Berlusconi’s center-right coalition, the People of Liberty, was elected in April by a wide nine-point margin. It is stronger than ever, having shed some smaller rightist parties, and governs practically unopposed, because of the implosion of the left in the elections. Over the weekend, the main opposition group, the Democratic Party, split with an allied centrist party, Italy of Values, further splintering the ever-squabbling left and center.
giovedì 23 ottobre 2008
L'elenco completo delle scuole da chiudere in Campania secondo il Governo Berlusconi
Pubblichiamo l'elenco completo delle Scuole Campane che il Governo Berlusconi vuole chiudere. Sul Partenio, stop agli Istituti Comprensivi di Roccabascerana, Mercogliano, Pietrastornina, Cervinara, Rotondi e San Martino V.C.
In Valle Caudina, anche le Scuole di Apollosa e Montesarchio sono a rischio chiusura (Fonte: Repubblica, edizione Napoli).
L'elenco completo delle 386 scuole da chiudere in Campania
Riforma Gelmini, in Campania 386 istituti a rischio: Roccabascerana, Pietrastornina, Rotondi e San Martino VC tra le 73 scuole da chiudere in IRPINIA
Da "Repubblica" Ed. Napoli del 18 ottobre 2008
di Bianca De Fazio
A RISCHIARE davvero sono 386 presidi ed altrettanti direttori amministrativi. La chiusura delle scuole "sottodimensionate", quelle con meno di 500 alunni, riguarderà soprattutto loro, che si ritroveranno senza l'istituto da dirigere. Docenti, famiglie e alunni saranno colpiti solo in minima parte.
Il provvedimento della Gelmini, che impone alle Regioni il dimensionamento della rete scolastica per tener fede ad esigenze di razionalizzazione della spesa (pena il commissariamento degli enti locali), comporterà, in Campania, la chiusura di 386 scuole. Tante sono, infatti quelle che contano meno di 500 alunni. Ma non di una vera e propria chiusura si tratterà, piuttosto dell'accorpamento di quegli istituti con altri più o meno vicini sul territorio. L'elenco delle scuole coinvolte nell'operazione lo fornisce la senatrice del Pd Anna Maria Carloni, segretario della Commissione Bilancio del Senato. «La Commissione sarà impegnata nei prossimi giorni nell'esame del decreto presentato dal ministro Gelmini - afferma la Carloni - Il Pd si opporrà alla sua conversione in legge.
(...) Un'applicazione cieca dei parametri previsti dalla Gelmini penalizzerebbe anche istituti che sono appena al di sotto dei tetti di alunni previsti da Roma. Moltissime sono infatti le scuole che se è vero che non arrivano a 500 studenti ne contano appena di meno. Come l'Axel Munthe di Anacapri (461 ragazzi), il Nievo di Capri (489), l'istituto comprensivo di Barano d'Ischia (481), il Don Guanella di Napoli (497), la media Gadda di Quarto (492), il liceo classico di Cava de' Tirreni (495), l'istituto comprensivo di Vietri sul mare (480). Il decreto che ingiunge alle Regioni i piani di dimensionamento della rete scolastica entro novembre andrà in Senato nei prossimi giorni, ed il Pd promette battaglia. Ieri si sono pronunciati contro gli eventuali tagli di istituti anche la senatrice Teresa Armano, il coordinatore del Pd provinciale di Napoli Domenico Tuccillo e, dalla segreteria regionale, Antonio Marciano.
martedì 21 ottobre 2008
Servizio Mensa Scolastica senza problemi
Ieri, nelle Scuole di Roccabascerana, il primo giorno di tempo prolungato, con il Servizio Mensa Scolastica già operativo. Anche quest'anno, dopo il successo dell'anno scorso (grazie anche all'attenta supervisione della sig.ra Elena Santoro e della Rag. Angelina Parrella), il sistema di refezione si svolgerà senza ticket: è infatti previsto il rimborso in caso di mancato consumo dei pasti da parte dell'alunno. L'importo per un pasto completo sfida ogni aumento di prezzi, con una spesa di soli due euro e venti per pasto (il più basso tra i Comuni viciniori, i cui costi si aggirano tra 2.80 e i 3.30 euro): un apposito intervento in bilancio compenserà infatti le differenze di prezzo per non gravare troppo sulle famiglie.
Facebook per Saviano gruppi, firme e sit-in
Da "Repubblica" del 20.10.08
di MARCO PASQUA
ROMA - Anche Facebook si mobilita per Roberto Saviano, con decine di gruppi e pagine a lui dedicate. E c'è già chi propone una manifestazione nazionale, contro la camorra, in sostegno allo scrittore minacciato di morte. "Roberto sta vivendo un periodo terribile della sua vita, attanagliato dal perenne terrore che qualcosa di brutto possa accadere alla sua famiglia e mai libero di vivere la sua vita come un qualsiasi altro ventottenne - si legge in una pagina. Data e luoghi della manifestazione non sono ancora stati decisi. Siamo qui per parlarne, per contarci ed, infine, per agire" (...)
lunedì 20 ottobre 2008
domenica 19 ottobre 2008
Clima, è scontro tra la Ue e l'Italia
Da "Repubblica" del 17 ottobre 2008
A Bruxelles sono "allibiti": sul costo del pacchetto di misure europee per contenere l'effetto serra, "l'Italia dà numeri sbagliati". Ed è subito scontro con il governo Berlusconi.(...) Veltroni: "Berlusconi ci isola dalla Ue". Parole che fanno gridare allo scandalo l'opposizione. Il leader del Pd Walter Veltroni accusa il governo di "isolare il nostro paese dal nucleo storico dell'Unione europea. La drammatica crisi finanziaria di queste settimane - ha detto Veltroni - non ferma i mutamenti climatici e dunque non può e non deve fermare l'impegno per arginarli". Lapidario Ermete Realacci, ministro dell'Ambiente nel governo ombra del Pd: "Come al solito, Berlusconi ci regala una pessima figura a livello internazionale".
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