giovedì 29 luglio 2010

Maselli al limone, in salmì, aglio e olio...



di Fabio Grassi*

A volte la casacca del PD, in cui milito, fa scambiare, ad un mio eventuale interlocutore, le posizioni che prendo per una conseguenza dell'appartenenza. Sulla vicenda dell'Alto Calore ho fatto il Sindaco di Tufo, non il militante PD. C'è ancora qualcuno così sprovveduto che creda che il bilancio non sia passato per colpa di Maselli, che non si è voluto dimettere? Queste dimissioni di Maselli son state il ritornello della prima assemblea della ACS per il bilancio a maggio. Poi son rimaste come una richiesta della sola PDL a giugno. A giugno, infatti, il sindaco di Montemiletto si è lasciato sfuggire che il Bilancio non era il loro bilancio, dell'UDC intendeva. Ohibò! In nessuna delle due assemblee, un sindaco, uno che sia uno, ha mosso rilievi al bilancio presentato, osservazioni, richieste di rettifica. La cosa è strana: se uno non vota un bilancio, dà delle motivazioni tecniche, non politiche. Le motivazioni tecniche sono, infine, arrivate, perché si sfiorava il ridicolo senza; alla terza assemblea insieme alla richiesta di revoca del CdA: la somma che l'ACS poneva in bilancio per il recupero crediti dalla società Alto Calore Patrimonio era contestata. Per chi legge, tale posta di bilancio era stata relazionata con la necessità di ottemperare alle indicazioni di una ispezione del Ministero del Tesoro e da un'indagine della Guardia di Finanza. Ma va bene, si potrebbe accettare questa debole scusa. Il punto è: perché questa osservazione non è nata nel primo dibattito, in cui pure fu illustrata la situazione, e, invece, dopo tre mesi, esce dal cilindro? Perché, Maselli o non Maselli, appare evidente che l'obiettivo è il bilancio, che non s'ha da fare. E qui che sono stato costretto a fare il Sindaco di Tufo, non l'esponente PD. Mandare a casa Maselli si poteva fare anche prima, pure col voto di molti PD, qualcuno ha impedito di chiedere le sue dimissioni con atto formale di un decimo dei soci? La maggioranza era del PDL-UDC. Qualcuno ha impedito a questa maggioranza di rassegnare a maggio, se non a giugno, osservazioni all'assemblea così da votarsi la modifica al bilancio? O anche di sfiduciare il CdA a maggio, se non a giugno, e ripresentare il bilancio “proprio” quanto prima? E ora? Appunto: non è più l'ora:, non c'è tempo. In questi tre mesi la maggioranza dell'assemblea ha individuato una condivisa scelta del nuovo CdA? Ne ha avuto congrua possibilità. E speriamo che l'abbia impiegata. Qualcuno, il solito Abate, imputa già argutamente questa mancanza di tempi al PD: infatti ha argomentato all'assemblea che la scelta Maselliana di non dimettersi a maggio, ha impedito alla nuova maggioranza di esprimere un governo sicuro. Veramente? Si veramente. Oggi la maggioranza ha raggiunto il 50% dei presenti, fino a ieri era sul filo di pochi punti. Ora per me, che son sindaco, il bene non consisteva nell'approvare il bilancio per consentire una chanche all'ACS di affidamento in house? l'ottimo è nemico del bene e dunque così avrei ragionato anche se fossi UDC o PDL. Devo anche dire che, se si riuscisse nell'affidamento in House (improbabile per tempistica), i cittadini della Provincia non si vedrebbero nel rischio di pagare bollette al di sopra della media nazionale, piuttosto avrebbero la certezza per legge che rimangano al di sotto. Ma, tornando al bilancio non approvato, devo considerare che, nello scenario peggiore, il mio comune subirà la diminuzione del valore delle quote societarie, e difficoltà si riverseranno anche sui dipendenti e sulla società. E lo stimato, da me personalmente, dr. D'Ercole, se lui sarà, come si suppone, Presidente, cosa si potrebbe trovare a gestire? Solo un guscio vuoto da svendere con il minor danno.
Io non mi faccio domande filosofico – politiche, né seguo ragionamenti di scuderia, so che dovevo difendere tre cose:

1.Il ciclo integrato e pubblico delle acque,
2.il patrimonio dei miei cittadini,
3.i lavoratori e le professionalità di una società di cui sono socio.

Invece, come in un gioco di prestigio, l'attenzione è stata distratta su come cucinare la testa di Maselli, al limone, in salmì, aglio e olio... lamentandosi, per ulteriore fumo, che non se la voleva lasciar tagliare né da amici né da nemici. Gesù! Non è a me, PD o meno, che si dovrà chieder conto di ciò che accadrà, ma ad abati, magari, o altri leviti, diaconi, accoliti e conversi sulle provinciali vie del signore.

* Sindaco di Tufo

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