giovedì 28 maggio 2009

Die schönen Schwächen des Cavaliere


dal "Die Welt" - 27 Mai 2009
di Von Paul Badde

Ganz Italien empört und belustigt sich an Silvio Berlusconis angeblicher Affäre mit einer 18-Jährigen. Ist der Regierungschef tolldreist? Oder ein armer Greis? Sicher ist: Auch am Pranger ist er der Premier der Herzen

(...) Hier haben es sehr viele gern eine Nummer kleiner und menschlicher, besonders in diesen ersten heißen Tagen, wo die Plätze der italienischen Städte bevölkert werden von einer Unzahl bildschöner Noemis mit Engelsgesichtern, wo das Halsverdrehen von Jung und Alt oft bis zum Abend kein Ende nehmen will. Wer mag da also - bis auf die Opposition, die Veronica Larios Steilvorlage seit drei Wochen in ein Tor zu verwandeln sucht - kein Nachsehen haben mit dem armen Silvio, dass es ihm immer noch ähnlich geht? Denn verkörpert er nicht das andere realistische Italien? Die große Hoffnung, dass nicht immer alles ganz gerade sein muss, um am Ende doch noch ans Ziel zu kommen; dass Rechnungen aufgehen können trotz kleiner Ungenauigkeiten - und dass es deshalb sogar gut gehen und gelingen mag, wenn der Premier selbst den Staat so betrachtet und behandelt, wie es fast jeder Italiener mit dem Finanzamt versucht. Bei der Europawahl erwartet seine Partei jedenfalls ein Traumergebnis um die 40 Prozent - wo ihm manche wohl nicht nur seiner Heldentaten und angeblichen Untaten wegen, sondern auch aus Mitleid ihre Stimme geben werden.

"tutta l'Italia segue tra sdegno e divertimento il presunto affair di Silvio Berlusconi con una diciottenne. Anche quando alla berlina, è il premier dei cuori. Berlusconi incarna l'Italia reale, la speranza che non tutto deve essere sempre corretto e pulito pur di raggiungere l'obiettivo che ci si propone. Alle Europee - prosegue Badde - il suo partito si aspetta comunque un risultato da sogno attorno al 40 per cento. Alcuni voteranno per lui anche per compassione" (traduzione di "Repubblica" del 27.5.09).

mercoledì 27 maggio 2009

Impune Berlusconi

da "El Pais" del 27.5.09

La conducta política y personal del primer ministro lastra la credibilidad italiana.

(...) Las últimas decisiones de su Gobierno revelan una escalada inquietante de esa impunidad moral. Berlusconi ha dejado a la Liga Norte agitar la propaganda y el miedo al diferente para criminalizar a los inmigrantes, que ahora duermen en Libia en vez de en Lampedusa. Además, acaba de poner el último rejón a la precaria independencia de la televisión pública al nombrar los nuevos cargos directivos, todos ellos afines o sumisos. Y ha recibido la ejemplar sentencia del caso Mills, tan razonada y demoledora que a cualquier otro dirigente le habría costado la dimisión fulminante, acusando a la justicia penal de ser "una patología del sistema". Berlusconi busca poner a los jueces a los pies de los caballos para reformar a su antojo el sistema de manera que sea casi imposible condenar a nadie en Italia por delitos de cuello blanco.

Baleful influence of Burlesque cronies


From Financial Times - May 26 2009

Fascism is not a likely future for Italy. That is worth saying, because it is being forecast. Many assume that the financial crisis plus Silvio Berlusconi equals a return to fascism. It did, after all, start there (...).

But the danger of Berlusconi is of a different order to that of Mussolini. It is that of media sapping the serious content of politics, and replacing it with entertainment. It is of a ruthless demonisation of enemies and refusal to grant an independent basis to competing powers. It is to place a fortune at the service of the creation of a massive image, composed of assertions of endless success and popular support.

That he is so dominant is partly the fault of a faltering left; of weak and sometimes politicised institutions; of journalism which has too often accepted a subaltern status. Most of all it is the fault of a very wealthy, very powerful and increasingly ruthless man. No fascist, but a danger, in the first place to Italy, and a malign example to all.

The real sin of Silvio Berlusconi


From Financial Times May 27, 2009

(...) His first, short-lived government in 1994 achieved nothing. His five-year spell in power from 2001 to 2006 was notable mainly for its failure to introduce the liberalising reforms that Italy desperately needs to make itself competitive in the eurozone. Now, he is presiding over a slump that the International Monetary Fund thinks may make Italy the only eurozone country to experience three consecutive years of recession from 2008 to 2010.

Worst of all, Italy’s public debt is set to soar to 116 per cent of gross domestic product by 2010, according to the European Commission. In other words, Italy will be back where it was in the late 1990s.

Noemi or no Noemi, this is Berlusconi’s real sin.

martedì 26 maggio 2009

sabato 23 maggio 2009

In praise of … La Repubblica


From "The Guardian" - Saturday 23 May 2009

Despite menacing noises from Silvio Berlusconi, Italy's leading centre-left daily has refused to stop demanding answers to 10 questions put to him over his relationship with a Neapolitan teenager, Noemi Letizia. No other democratic leader could have got away with ignoring the questions surrounding this friendship in the way Mr Berlusconi has. His explanation of how he befriended the Letizia family does not hold water. He has not addressed his young friend's claim that he was going to smooth her path into politics or show business. Nor has there been any explanation of the latest revelation that the 18-year-old Ms Letizia is the owner of four houses. This is about more than media prurience. His wife has said she can no longer stay with a man who "frequents minors" and that he is "not well". La Repubblica has noted that Ms Letizia's account of her birthday gifts from the man she calls "papi" (daddy) implies they were friends when she was 15. The press remains one of the few forces of critical appraisal in a society where almost all the television channels are answerable to Mr Berlusconi. So far, his only nod towards accountability has been to go on a ­talkshow whose hand-wringingly obsequious presenter let him deliver a self-­justificatory monologue. But when a reporter from La Repubblica tackled him this week, Mr Berlusconi lost his rag. "What right have you to ask?" he stormed. The answer in a democratic society must be: "All the right in the world." La Repubblica is ploughing a lonely furrow and deserves support.


"A elogio de la Repubblica"
(Traduzione di "Repubblica del 23.5.09)

"Nonostante rumori minacciosi da parte di Silvio Berlusconi, il principale quotidiano italiano di centro-sinistra si è rifiutato di smettere di chiedere risposte alle 10 domande poste al premier circa la sua relazione con una adolescente napoletana, Noemi Letizia. Nessun altro leader democratico avrebbe potuto ignorare i quesiti su questa amicizia nel modo in cui lo ha fatto Berlusconi. La sua spiegazione di come ha conosciuto la famiglia Letizia non regge. Egli non ha spiegato l'affermazione della sua giovane amica sul fatto che il premier le avrebbe aperto la strada in politica o nello show business. Né ci sono state spiegazioni sulle nuove rivelazioni secondo cui la 18enne signorina Letizia è proprietaria di quattro case. Questa è molto più che curiosità della stampa. Sua moglie ha detto che non può più stare con un uomo che "frequenta minorenni" e che egli "non sta bene". Repubblica ha fatto notare che le dichiarazioni della signorina Letizia sui regali di compleanno ricevuti dall'uomo che lei chiama 'papi' lasciano intendere che erano amici da quando lei aveva 15 anni. La stampa rimane una delle poche forze critiche in una società in cui quasi tutti i canali televisivi rispondono a Mr. Berlusconi. Finora, il suo solo gesto per dare spiegazioni è stato di apparire in un talk show il cui ossequioso presentatore gli ha lasciato pronunciare un monologo autogiustificativo. Ma quando un giornalista di Repubblica ha provato a fargli una domanda questa settimana, Mr. Berlusconi ha perso le staffe. "Che diritto ha di fare domande?", ha gridato. La risposta, in una società democratica, deve essere: "Tutti i diritti del mondo". Repubblica sta combattendo una battaglia solitaria e merita sostegno".

venerdì 22 maggio 2009

Polemiche...on line

di Giusy Iachetta
da "Ottopagine" del 22.5.09

Frottole e calunnie


di GIUSEPPE D'AVANZO
da "Repubblica" del 22.5.09

(...) Da giorni, il premier urla a gola piena e in qualsiasi occasione propizia contro Nicoletta Gandus, presidente del collegio che ha condannato David Mills testimone corrotto dal premier. Berlusconi con ostinazione ne vuole screditare la credibilità, la reputazione, l'imparzialità e umiliandola, senza un contraddittorio, pensa di salvare la faccia dinanzi al mondo; di cancellare con la sola forza della sua voce onnipotente e delle sue frottole indiscutibili (e mai discusse dai media) l'illegalità che il processo Mills ha ricostruito e la serena indipendenza che ha ispirato il giudizio. Il premier, da anni e da tre giorni tutti i giorni, dipinge quel giudice come "un nemico politico", come "un avversario in tutti i campi", come "un'estremista". I suoi avvocati sono giunti a rimproverare a Nicoletta Gandus "attacchi e insulti contro il premier". Quali?
L'aver firmato un appello di "condanna della politica di repressione violenta e di blocco economico messa in atto dal governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese" senza dire che la Gandus è ebrea e quell'appello era firmato da ebrei e "in nome del popolo ebreo". Il capo del governo sostiene che quel giudice "ha dimostrato avversione nei suoi confronti". La prova? La Gandus ha firmato un appello contro la legge sulla fecondazione assistita o, con centinaia di giuristi e accademici, un appello alla politica - a tutta la politica - per riequilibrare leggi che avrebbero distrutto "il sistema giudiziario e compromesso il principio della ragionevole durata dei processi", come poi è stato. Da quell'appello vengono maliziosamente estratte, a proposito della legge berlusconiana che modifica i tempi della prescrizione (la "Cirielli"), due sole parole, "obbrobrio devastante". Le due parole sono gettate sul viso della Gandus come se fossero state dette o scritte da lei e non dal presidente della Corte di Cassazione, Nicola Marvulli(...). Nel corso del tempo, Berlusconi si è spinto fino alla calunnia. Al devoto Augusto Minzolini, neodirettore del Tg1, riferisce di avere un asso nella manica per dimostrare la faziosità di quel giudice. "Ho un testimone che ha ascoltato una conversazione tra il presidente del Tribunale Nicoletta Gandus, e un altro magistrato. La Gandus ha detto questa frase al suo interlocutore. "A questo str... di Berlusconi gli facciamo un c... così. Gli diamo sei anni e poi lo voglio vedere fare il presidente del Consiglio"" (la Stampa, 18.06.08). Dov'è finito questo testimone? Perché non ha mai raccontato in pubblico e a un altro giudice la volontà pregiudiziale della Gandus? Di questo testimone non si è avuta più notizia né nelle carte della ricusazione presentata dai legali del capo del governo né, dopo un anno, ora che Berlusconi è ripartito lancia in resta contro la magistratura.
Quel testimone non è mai esistito, quella conversazione non c'è mai stata. Berlusconi ha inventato l'una e l'altra di sana pianta calunniando il giudice milanese, mentendo a tutti coloro che lo hanno ascoltato e magari lo hanno preso sul serio.
La Gandus accoglie da anni in silenzio gli insulti del capo del governo, ascolta imperturbabile le frottole che sparge sul suo conto. Fa bene a tacere. Berlusconi chiede soltanto la rissa per superare le curve che lo stanno screditando (o rivelando). Il premier ci va a nozze nel discorso pubblico che si fa nebbia e rissa. Ne ricava la radicalizzazione del suo consenso, e questo è l'unica cosa che gli serve e vuole. E tuttavia, anche per Berlusconi, ci deve essere un limite alla manipolazione della realtà e proporgli quel limite, la necessaria coerenza delle sue parole alle cose, ai fatti, alla storia delle persone, deve essere fatica quotidiana di chi lo ascolta. Può continuare, il premier, a ripetere senza che alcuno lo interrompa di non aver mai conosciuto David Mills nonostante l'avvocato inglese abbia detto e scritto di averlo incontrato, per lo meno, in due occasioni? Quando Berlusconi verrà a spiegarci che la seconda guerra mondiale è scoppiata perché un dissennato Belgio ha invaso il distratto Terzo Reich? O che il Sole gira intorno alla Terra immobile? Può credere il premier di essere sempre nella poltrona bianca di Porta a Porta? (leggi l'articolo)

mercoledì 20 maggio 2009

Il Cavaliere impunito


Da "Repubblica" del 19.5.09
di Massimo Giannini

Come il morto che afferra il vivo, il fantasma della giustizia trascina ancora una volta Silvio Berlusconi nell'abisso. La pubblicazione delle motivazioni della sentenza di condanna dell'avvocato Mills, nel processo per corruzione in atti giudiziari che vede implicato anche il presidente del Consiglio, sarebbe il "de profundis" per qualunque uomo politico, in qualunque paese normale. Non così in Italia. Questo è un Paese dove un'osservazione così banale diventa paradossalmente impronunciabile in Transatlantico o sui media (persino per l'afona opposizione di centrosinistra) pena la squalifica nei gironi infernali dell'"antiberlusconismo" o del "giustizialismo" (...)
Secondo i giudici milanesi, l'avvocato inglese incassò 600 mila dollari dal gruppo Fininvest per testimoniare il falso nei processi per le tangenti alla Guardia di Finanza e All Iberian. "Mentì per consentire a Berlusconi l'impunità", recita un passaggio delle 400 pagine delle motivazioni. Un'accusa gravissima. Una prova schiacciante. Dalla quale il Cavaliere, guardandosi bene dal difendersi nel processo, ha preferito svicolare grazie al salvacondotto di un'altra legge ritagliata su misura, e ora sottoposta al vaglio della Corte Costituzionale. Perché dietro la formula enfatica che dà il titolo al Lodo Alfano (cioè la "sospensione dei processi per le Alte Cariche dello Stato") è chiaro a tutti che l'unica carica da salvare era ed è la sua. "Riferirò in Parlamento", annuncia ora Berlusconi. Bontà sua. Pronuncerà l'ennesima, violenta invettiva contro le toghe rosse e la magistratura comunista, "cancro da estirpare" nell'Impero delle Libertà. E invece basterebbe pronunciare una sola parola, quella che non ascolteremo mai: dimissioni.

Ten questions to Berlusconi

lunedì 18 maggio 2009

Compravendita senatori: archiviazione per gli indagati con Berlusconi


Dal "Corriere della Sera" del 16.5.09

Vanno in archivio le posizioni di due coindagati del premier Silvio Berlusconi, nei cui confronti la procura di Roma aveva già chiesto l'archiviazione, nell'ambito del procedimento sulla cosiddetta compravendita dei senatori. Il gip del Tribunale della Capitale, Orlando Villoni, ha infatti prosciolto il commercialista Pietro Pilello e l'imprenditore italo-australiano Nick Scali. La vicenda si riferisce ad alcuni parlamentari che, durante il governo Prodi, alla vigilia del voto sulla finanziaria, sarebbero stati avvicinati perchè passassero con l'allora opposizione di centrodestra. Il gip aveva stralciato le posizioni di Scali e Pilello dopo aver sospeso, il 26 settembre scorso, il procedimento nei confronti di Berlusconi, indagato per istigazione alla corruzione per la stessa vicenda, e inviato gli atti alla Consulta, che non si è ancora pronunciata, ritenendo rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale del lodo Alfano anche per quanto riguarda la fase delle indagini preliminari. La procura di Roma che non aveva condiviso l'orientamento del gip, aveva chiesto l'archiviazione sia per il premier sia per Pilello e Scali. L'inchiesta era stata trasmessa a Roma dalla procura di Napoli. (...)
LE ACCUSE - Secondo le accuse a Pilello, considerato un intermediario, era attribuita, assieme a Berlusconi, l'istigazione alla corruzione nei confronti del senatore del centrosinistra Antonio Randazzo e di altri parlamentari che sarebbe stata commessa tra settembre e novembre 2007. Scali era indagato per lo stesso reato: nel giugno 2007, avrebbe offerto nella Galleria Alberto Sordi a Roma un assegno in bianco fino a 2 milioni di euro allo stesso Randazzo per fargli cambiare schieramento e votare così contro la legge finanziaria. Il gip Villoni ha ritenuto le emergenze probatorie inidonee a fornire un valido sostegno a un ipotetico passaggio alla fase dibattimentale. Pilello, davanti al pm, ha escluso che sia mai stata fatta richiesta da Berlusconi a Randazzo di passare dalla sua parte politica. Il passaggio di parlamentari a uno schieramento opposto, secondo il gip, è un fenomeno annoverabile a un esecrabile, sul piano etico, quanto frequente malcostume politico.
da "Il Caudino" - Maggio 2009
di Giovanni Imbriani

sabato 16 maggio 2009

Silvio Berlusconi made to pay for mystery links to Noemi Letizia, 18


From The Times
May 16, 2009

Ms Letizia is not like all the others: she is at the centre of a political storm that shows no sign of receding. The storm is also threatening to rock Mr Berlusconi’s normally unshakeable political bandwagon. The unlikely friendship the Prime Minister has cultivated down the years with Noemi and her mother and father, including his appearence at her 18th birthday party, has led to his wife planning to divorce him and a dip in his normally stratospheric poll rating (...) Despite the cosy Chi photos, Noemi’s father has lived apart from his wife and daughter for more than two years. Mr Berlusconi’s gift to Noemi — a €6,000 pendant — was supposedly an impromptu gift during an impromptu detour to her party; but the photographer Pasquale Cerullo, who was there, said that security agents had checked the venue in the morning. “Everyone knew he was coming, even the cleaning ladies,” he said (...) There is Noemi’s mother, Anna Palumbo, who was an aspiring television showgirl after her marriage to Mr Letizia in 1980 at the age of 19, taking part in Break Family on a local station, Canale 21. Ms Palumbo (Italian women retain their maiden names) has refused to say how, when and where she met the man who is now the Prime Minister; on another occasion she said that she met him through her husband’s political activities (more).

Incarichi e appalti, la Procura di Napoli: «Mastella e la moglie vanno processati»


Dal "Mattino" del 15.5.09

La Procura della Repubblica di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio del leader dell'Udeur Clemente Mastella e della moglie Sandra Lonardo, presidente del consiglio regionale della Campania, nonché di circa altri venti imputati (...) A Mastella sono contestati tre episodi di concussione. Il primo ai danni del presidente della Regione Campania Antonio Bassolino a cui l'ex ministro, secondo l'accusa, avrebbe imposto la nomina a commissario dell'area di sviluppo industriale Asi di una persona di sua fiducia. L'altro episodio riguarda i tentativi di costringere il dirigente di una Asl a concedere posti di lavoro, incarichi dirigenziali e appalti ad appartenenti all'Udeur. Mastella avrebbe inoltre imposto la nomina di un esponente del suo partito ad assessore ai lavori pubblici del Comune di Cerreto Sannita, nel Beneventano (Leggi l'articolo)

venerdì 1 maggio 2009

da "Ottopagine" del 30.4.09
di Giusi Iachetta