martedì 16 settembre 2008

Da Ottopagine del 16 settembre 2008

1 commento:

guarino ha detto...

socialmente orfani istituzionalmente orfani ideologicamente orfani, in un unica parola: giovani.parola inflazionata e troppo spesso strumentalizzata che da troppi viene usata come slogan per attirare folle senza percio dare valore all'essenza del concetto che racchiude la frustrazione dei padri l'assuefazione al disagio,l'inquietudine e una forma di precariato esistenziale che va ben oltre un lavoro a tempo determinato ma all'esigenza dipoter guardare al futuro con entusiasmo,a mio parere sacro santo diritto di cui poter godere senza forme eccezionali che tendon o a pregiudicarne l'esercizio attraverso un sistema di esclusione che permetta solo a chi ha piu di 40 anni di poterne godere,come se unfuturo senza angoscia paradossalmente debba essere un bene di lusso di chi ne a meno difuturo davanti.perche non ci si puo abituare ad uno stato assente a parole come clientelismo come nepotismo come corruzione che spezzano le ali anche all'uccelo piu forte,a sistemi diabolici che addormentano le coscienze che ti fanno sentire inappropriato se onesto e idealista,concetti ancronistici, parole arcaiche,che suscitano ilarita velata da finto consenso in chi ti rappresenta.E allora abbiamo paura viviamo di cose sfuggevoli di piaceri istantanei ed estemporanei che non riescono pero nemmeno minimamente a placare quella sete di speranza,di solidarieta sociale che lo stato non riesce a garantire. invertendo la rotta ,garantendo per noi stessi diventando il motore della societa
incarnando finalmente l immagine del cambiamento attraverso la forza delle idee,uniche grandi risorse della nostra coscienza usciremo dalla crisi generazionale,abituando le nostre menti a pensare a criticare a valutare.solo cosi riusciremo a preservare la cosa piu importante: la liberta.