mercoledì 9 dicembre 2009

Piano di zona sociale Sì alla bozza di statuto

Da "Il Sannio" del 2.12.09

Il Comune di Roccabascerana approva la bozza di Statuto per la costituzione del nuovo consorzio d’ambito per il Piano di Zona Sociale A4. La ratifica del consiglio comunale, pone il piccolo centro caudino ai primi posti tra i comuni dell’ambito A4 ad avere completato la procedura per la costituzione del consorzio. Infatti ad essere coinvolti sono ben quindici comuni, tra cui ci sono i quattro comuni irpini della Valle Caudina: Cervinara, Rotondi, S. Martino V.C. e Roccabascerana. La bozza di statuto approvata è proprio quella preparata dal Sindaco di Roccabascerana Enzo Testa, e che fu approvata nel corso di un’apposita riunione tenuta lo scorso 19 novembre presso il comune di Cervinara, dai rappresentanti dei comuni costituenti il consorzio. Riunione molto accesa, nella quale, alla fine di uno duro confronto la proposta del sindaco di Roccabascerana fu approvata da tutti i sindaci e dai loro delegati, con la sola eccezione dei rappresentanti di Capriglia Irpina e Cianche, che si erano astenuti, e l’assenza, al momento del voto, di quello di Torrioni. Tra i punti cardine dello statuto messo a punto da Testa, l’introduzione del voto ponderato nella determinazione delle quote consortili, un espediente trovato dal sindaco di Roccabascerana per riequilibrare le notevoli differenze in termine di numero di abitanti tra comuni più grandi come Altavilla, San Martino V.C. e Cervinara, quest’ultimo con una popolazione superiore ai diecimila abitanti, e comuni più piccoli come ad esempio Petruro Irpino, con poco meno di quattrocento abitanti, oltre alla definizione di quattro sub-ambiti di circa diecimila abitanti ciascuno per la scelta dei consiglieri in seno al consiglio di amministrazione. Dopo gli adempimenti di tutti i consigli comunali che dovranno ratificare lo statuto, il secondo passaggio è la convocazione di tutti i sindaci davanti al notaio per la firma definitiva dell’atto. Si tenta questa nuova strada per i comuni della irpini della Valle Caudina dopo che il piano di zona sociale creato ad hoc proprio per loro, ma ben presto ha dovuto fare i conti con la scarsità di fondi a disposizione e soprattutto con un bacino di utenza troppo piccolo, circa ventimila abitanti, che non poteva giustificare il suo mantenimento.

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