giovedì 12 agosto 2010

E il falco Ghedini va dai nemici: "Stop all'escalation e trattiamo"


da "Repubblica" del 12.8.10
di CARMELO LOPAPA

Qualcosa inizia a incepparsi nella macchina tritacarne messa in moto da Arcore. C'è un timore che sembra si stia insinuando come ruggine nell'ingranaggio finora inesorabile. Ed è legato a quel che è stato, e soprattutto quel che sta per essere messo su piazza da house organ e singoli parlamentari vicini al presidente della Camera sul conto del premier, delle sue proprietà, delle sue società, dei suoi rapporti internazionali (...)

Capitolo conflitto di interessi, per esempio: a Ghedini è stato fatto presente che forse sarà sufficiente pubblicare la dichiarazione dei redditi di Paolo Berlusconi per capire se negli ultimi anni siano state nelle sue disponibilità le ingenti somme sborsate per coprire i costi del "Giornale". O se piuttosto vi sia "altro socio, non palese nei registri della casa editrice". Ma anche come si sia arrivati alla "legge ad aziendam salva Mondadori". Quindi, altro approfondimento verrà riservato dai finiani agli incontri internazionali del premier con Putin e con Gheddafi. Ma il primo contrattacco, già annunciato per le prossime ore, riguarda le ragioni che avrebbero indotto l'avvocato di Luciano Gaucci a rinunciare alla difesa, poi assunta da Angelo Alessandro Sammarco, già legale (oltre che amico) di Cesare Previti nei processi per corruzione. Proprio quel Previti al quale venerdì il premier - particolare non passato inosservato ai finiani - ha reso visita.
Il messaggio non ha fatto in tempo a giungere al "destinatario finale" che Ghedini ha poi richiamato nel pomeriggio Bocchino: "Ma se stasera il presidente Berlusconi dovesse fare una nota dai toni concilianti, in cui apprezza la presa di posizione dei vostri senatori, come lo valutereste?" La valuteremmo bene, noi siamo parte di questa maggioranza, gli ha risposto il capogruppo. Ora sono i finiani a dettare le loro condizioni, per porre fine alla guerra degli stracci appena iniziata e dagli esiti imprevedibili. E sono due, comunicate anche queste a Ghedini: stop al martellamento mediatico contro Fini e rinuncia alla richiesta di dimissioni. Il pallino ora è nella mani del premier.

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